Esperienze di partecipanti al Secondo Pellegrinaggio a Medjugorje per persone con disabilità

data: 25.09.2013.

Il Secondo Pellegrinaggio per persone con invalidità si è svolto a Medjugorje dal 20 al 22 settembre scorso, sul tema “Vivete la vostra fede”. L’impulso all’organizzazione di questo Incontro è venuto da suor Rastislava Ralbovsky, che da molti anni viene qui in pellegrinaggio insieme ad un gruppo di persone con esigenze particolari di Đakovo. “Il mio legame con Medjugorje è un impulso di Dio. Dal 1995, anno in cui sono arrivata a Đakovo e mi è stato affidato il compito di lavorare in questa Casa di aiuto spirituale, una delle prime direzioni del mio lavoro è stata quella di lavorare con le persone con disabilità. Ci siamo uniti al movimento mondiale “Fede e Luce” e, fin dall’inizio, abbiamo iniziato a venire a Medjugorje. Per noi è stato come venire a casa, da nostra Madre. Nel mio cuore c’è sempre stato il desiderio che il nostro lavoro si ampliasse, che si desse inizio ad un incontro internazionale” – ha detto suor Rastislava, che ha sottolineato il fatto che abbiamo con noi la Regina della pace da trent’anni e che Dio ha onorato questo popolo in un modo così particolare. All’incontro ha partecipato anche la Signora Đurđica Mađar di Vinkovci, madre di un bambino affetto da paralisi cerebrale. E’ vicepresidente dell’Associazione “Bubamara”. Ha sottolineato come Medjugorje abbia riconosciuto il popolo delle persone con esigenze particolari. “Ci siamo riuniti per stare insieme, ma desideriamo tutti la benedizione della Madonna. Ciò che muove me come madre, mio marito e mio figlio è la fede. Il mio Marko ha cominciato a camminare a dieci anni, grazie a Dio, alla Madre di Dio, a Medjugorje. Sono venuta per la prima volta a Medjugorje nel 1985. Nel periodo della mia crescita avevo dimenticato Dio e vivevo una vita senza Dio. E’ venuto al mondo il nostro Marko e, nel 2002, al ritorno dal mare, siamo venuti a Medjugorje, cosa che io ho vissuto come una gita turistica. Mio marito è cresciuto in una famiglia senza fede. Qui è iniziata la mia totale conversione, mio marito era lontano da tutto questo. I problemi con nostro figlio erano numerosi. Ero disperata, mi sforzavo di andare in chiesa, ma lo facevo saltuariamente. A quel tempo non sopportavo mio marito, non gli permettevo di avvicinarsi né a me né al bambino. Sono venuta a Medjugorje per la prima volta con un viaggio organizzato nel 2006. Sono salita sul Križevac ed ho pianto. Pregavo per la guarigione di mio figlio. Ad un certo punto ho smesso di piangere e nella mia testa è passata una frase: “A cosa ti gioverebbe se tuo figlio camminasse ma si perdesse l’anima di tuo marito?”. Questo mi ha mandato in confusione ed ho capito che dovevamo guarire il matrimonio, l’amore nel matrimonio. Oggi siamo una famiglia che va regolarmente a Messa la Domenica e il nostro matrimonio è guarito. Allora ho cominciato a rivolgermi a mio marito con amore, ho compreso che lui voleva essere una parte di noi. Al ritorno da Medjugorje, ho messo al primo posto mio marito e poi il mio bambino. E’ avvenuto un miracolo in noi stessi, è tornato il vero amore. Stiamo crescendo tutti e tre attraverso la fede, attraverso Medjugorje”, ci ha detto la Signora Đurđica di Vinkovci.