Nuovo mensile di Međugorje: GLASNIK MIRA – „Messaggero di Pace“

data: 21.01.2006.

Nel Gennaio 2006 il centro Informativo “Mir” Međugorje ha iniziato a stampare il mensile di Međugorje dal nome „GLASNIK MIRA“ (Messaggero di pace).

Per quasi quindici anni i lettori hanno avuto occasione di ricevere di mese in mese „Glas mira“ („La voce della pace“) che – come era possibile nelle condizioni di allora – ha seguito, diffuso e promosso la spiritualità che è nata da ciò che è iniziato nel tardo pomeriggio dello storico 24 Giugno 1981. Per quindici anni, dalla caduta del comunismo ateo, in quel giornale abbiamo avuto occasione di mettere su carta, seguire, condividere e vivere la spiritualità che è nata qui. Quel giornale era e restera un ricordo duraturo di un periodo di svolta nella storia del mondo, della Chiesa Cattolica e di questa Parrocchia che la Provvidenza ha posto al centro dell'interesse del mondo e della Chiesa di Cristo.

Il giornale parlava essenzialmente di Međugorje, ma era edito e pubblicato a Zagabria. Fin dall'inizio ciò fu fonte di un certo imbarazzo, ma eravamo costretti dalla guerra e dalle condizioni non favorevoli in questi luoghi. Poiché la guerra è già passata da dieci anni e la situazione si è tranquillizzata, le istituzioni competenti hanno deciso di porre la redazione del giornale a Međugorje e di cambiarne anche il nome. In futuro esso sarà “Glasnik” (Messaggero) e non più “Glas mira” (La voce della pace). Ringraziamo qui la redazione che se ne è occupata finora per tutto quello che è stato fatto nei passati quindici anni. 

In quasi tutte le odierne apparizioni mariane la Gospa si è rivolta alle persone che hanno avuto la grazia di vederla per la potenza dello Spirito Santo come “angeli miei”, “piccoli miei”, “figli miei”. Lei è sempre una Madre premurosa. Anche questo termine “messaggero” è solo la traduzione della parola greca “angelo”, infatti questo termine e questo nome si riferisce al servizio che gli “angeli” compiono nel piano di Dio. L’angelo è sempre un annunciatore, un messaggero, egli porta la buona novella da quella realtà a questa, dall’eternità nel tempo. Il nome è un programma. Perciò cambiando nome vogliamo tutti metterci seriamente e coscientemente alla scuola di Maria e divenire suoi “messaggeri”. Messaggeri e portatori di pace, come ha affermato Benedetto XVI nella sua omelia di capodanno.

Giovanni Battista fu in relazione a Gesù sia voce che messaggero. Il messaggero ha trasformato la voce in un chiaro messaggio al mondo. Anche Gesù era messaggero e messaggio. Con la sua persona, la sua manifestazione, le sue parole, le sue opere, ma, soprattutto, col suo silenzio. Tutti siamo a nostro modo chiamati a essere proprio questo, messaggeri e portatori del messaggio che da qui si diffonde già da un quarto di secolo.

Come immaginare la trasformazione della voce in messaggero, come il messaggio diventa persona? Crediamo che la migliore immagine sia ciò che abbiamo vissuto l’anno scorso nella Settimana Santa e che hanno notato tutte le telecamere del mondo e che tutte le stazioni televisive hanno trasmesso. La scena che si è impressa profondamente nel ricordo di tutti noi e di tutto il mondo: davanti a noi un anziano fragile alla finestra, il volto deformato dal dolore e dalla sofferenza, la bocca aperta, cerca di dire qualcosa, ma non ci riesce. Non c’è voce, solo un rantolo. Davanti a noi c’era l’immagine di come le forze umane crollano, di come si perde tutta quella forte energia di cui era carico il Papa defunto all’inizio del suo pontificato.

Ecce homo – Ecco l’uomo! Tutti siamo stati toccati nel fondo dell’anima. Non si capiva ciò che il Papa volesse dire, ma dai suoi movimenti leggiamo chiaramente: davanti a noi c’è una persona che ha vissuto autenticamente, che è ugualmente forte sia quando tuona, che quando si trascina. Una persona che ha dato alla vita e alla fede un volto autentico. Persona = messaggio, una persona messaggero incarnato! Proprio con la sua manifestazione era il messaggio più forte – senza alcuna parola. Questo noi vorremmo ottenere  cambiando il nome. Vorremmo che ciascuno di noi divenisse messaggero, annunciatore, testimone e messaggio di ciò che il Signore opera qui per la Chiesa e per il mondo.  Anche il silenzio dei piccoli e degli umili è più forte del coro di voci di coloro che sono nei mezzi di comunicazione.

Perciò questo è un invito a tutti a divenire e ad essere messaggeri – con le parole, ma soprattutto con la vita – di tutto ciò che il nostro Dio fa così potentemente attraverso Maria nell’opera di evangelizzazione e della salvezza del mondo. Ma solitamente il modo e la logica di Dio sono opposti alle misure umane e ai modi umani. Solitamente Dio sceglie i piccoli, gli sconosciuti, i folli agli occhi del mondo per confondere i sapienti e i presuntuosi. Nel piano di Dio nessuno è privo di importanza, né, soprattutto, inutile. Maria attraverso le sue apparizioni ha creato un esercito di milioni di suoi piccoli, fedeli, amati. A questo amore si può solo rispondere con l’amore e l’abbandono. Questo vorremmo ottenere anche noi con il nostro nuovo giornale.

Crediamo che ci accompagnerà la benedizione del Cielo e il vostro sostegno e incoraggiamento.

 

La Redazione

 

INDIRIZZO

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