Omelia di fra Marinko Šakota nella notte di capodanno a Medjugorje

data: 02.01.2015.

La Santa Messa della notte di Capodanno è stata presieduta, in una chiesa di San Giacomo gremita di fedeli, da fra Marinko Šakota, parroco di Medjugorje. Riportiamo di seguito uno stralcio della sua omelia: «Cari fratelli e sorelle, noi crediamo che il nuovo sia possibile, che siano possibili un nuovo cielo ed una terra nuova, come scrive Giovanni nel libro dell'Apocalisse. Ma la domanda è: come nascono il cielo nuovo e la terra nuova? Il prossimo anno 2015 può essere per noi nuovo, diverso, migliore, più bello? E come? Solitamente noi pensiamo che questo accadrebbe se cambiassero le cose fuori di noi, se cambiassero gli altri, i membri della nostra famiglia e le persone lontane da noi; se cambiasse la politica o la situazione economica... Naturalmente noi ce lo auguriamo, ma questo non è sufficiente. Pensiamo che le cose migliorerebbero se avessimo una auto nuova, una casa nuova, tutto in quantità maggiore. Oppure se diventassimo "qualcuno" nel senso che la società di oggi attribuisce a questa parola, "qualcuno" apprezzato dalla società di oggi. La Madonna, tuttavia, ci insegna qualcosa di diverso. Lei dice: "Pregate, cari figli, ed abbiate più fiducia in me, perché sono qui per aiutarvi e per condurvi, per una strada nuova, ad una nuova vita. Vi invito a cominciare a cambiare la vostra vita ed a decidervi per la conversione, non a parole ma con la vita". Il messaggio è chiaro: non mi serve nulla di nuovo, sono io che devo diventare nuovo. Il prossimo anno sarà per noi nuovo, diverso, se noi rinnoveremo noi stessi.  Per diventare nuovi e per rendere per noi tutto nuovo non dobbiamo cambiare l'esteriorità: un cuore nuovo, è questo a rendere nuovi noi e tutto ciò che è attorno a noi! Un cuore nuovo: questa è la "metanoia", un cambiamento totale della nostra coscienza, del modo di vedere, di pensare e di agire. Si tratta di quello di cui Gesù parla a Nicodemo: "Chi non rinasce dall'Alto, non può vedere il Regno di Dio". Noi rinasciamo quando dentro di noi si verifica un cambio di programma, quando cominciamo a pensare non più alla nostra maniera umana, ma alla maniera di Gesù, di Dio. quando i nostri occhi divengono sempre più simili a quelli di Gesù. Quando, lasciando il piano del

l'"occhio per occhio, dente per dente", ci innalziamo ad un altro piano, nel quale è in vigore una regola totalmente diversa: quella del perdono settanta volte sette, quella dell'amare i nemici, del fare del bene a chi non mi vuole bene. Papa Francesco sta facendo proprio questo: stimola la rinascita, il cambiamento della Chiesa. Egli ritiene che il cambiamento del mondo avviene con il cambiamento della Chiesa, che ha la sua chiara regola nel motto: "Ecclesia semper reformanda". In tal modo Papa Francesco segue San Francesco, il suo modello, che diceva: "Rendi santo te stesso e renderai santa la società". Questo è anche quello che, per il trentaquattresimo anno, sta facendo la Regina della pace qui a Medjugorje. Lei ci dà una indicazione chiara: "Se voi vi convertirete, anche tutte le persone attorno a voi verranno rinnovate". Giungiamo così alla domanda: come può avvenire qualcosa di nuovo, quel cambiamento e rinnovamento del cuore? Il cambiamento ed il rinnovamento avvengono nella preghiera ma, vi avviso subito, non in qualsiasi preghiera, ma nella preghiera del cuore, col cuore, ossia ad un livello più profondo, come Maria. Tutto ciò che viveva, vedeva, tutto ciò che le accadeva, lei lo viveva nel suo Cuore in un modo più profondo. Custodiva le parole di Gesù nel Cuore, le meditava e lasciava che queste le dessero forma. Quando preghiamo col cuore, noi non rimaniamo a livello dei nostri pensieri, ma scendiamo più in profondità nel cuore, nelle profondità del nostro essere e ci uniamo alla presenza di Dio, che è in noi. Come pregare col cuore? Nella preghiera col cuore non si tratta tanto di noi, quanto di Dio. Se prima pregavamo soltanto per le nostre necessità, ora il cuore si orienta sempre più verso Dio. Egli diviene sempre più importante, per cui, da adesso, andrò a Messa per Gesù, andrò all'Adorazione per conoscere meglio lui, per conoscere il suo sguardo. Lo lascerò agire e parlare in me sempre di più. Da colui che parla, diventerò sempre più colui che ascolta ed accoglie, come Maria, la sorella di Marta. Per questo la Regina della pace ci invita ad aprirci come il sole si apre al sole. Il fiore cosa fa? Nulla! E' il sole ad agire e nel fiore avviene un cambiamento. La preghiera col cuore è la preghiera dei cuori risvegliati, dell'amore risvegliato, della gratitudine risvegliata, della fiducia che si risveglia e dell'abbandono. Un cuore è nuovo quando in esso non ci sono i pesi del passato e quando esso non è appesantito dalla preoccupazione per il futuro. La Regina della pace ci insegna ad alleggerirci nel Sacramento della Confessione, nell'Eucaristia, nel perdono. Per liberarci dall'incatenamento al passato, dalla schiavitù del male, lei ci insegna a pregare per ottenere l'amore verso la persona che non amiamo, poiché solo l'amore può guarire un cuore ferito e riportarvi la pace. In tal modo tutto attorno a noi diverrà differente, migliore, più bello, nuovo», ha affermato il parroco di Medjugorje.