Seconda giornata del 32o Festival dei Giovani: Preghiera, Messa, catechesi, testimonianze, canto…

data: 03.08.2021.

Questa mattina alle 6, con la preghiera del Rosario sulla Collina delle apparizioni, è iniziato il programma della seconda giornata del 32o Incontro Internazionale di Preghiera dei Giovani, che quest’anno si svolge sotto il motto “Che cosa devo fare di buono” (Mt 19,16). Sulla Collina delle apparizioni, insieme a giovani di 54 paesi, il Rosario è stato recitato dal parroco di Medjugorje, p. Marinko Šakota e dal veggente Ivan Dragićević.

“È bello che i giovani siano di nuovo a Medjugorje, in così tanti, nonostante questa situazione. È davvero bello. Siamo felici. Sono personalmente soddisfatto, gioioso, grazie a Dio e alla Madonna”, ha detto padre Marinko, il quale, alle 10 di questa mattina, con la preghiera ha aperto la parte mattutina del Festival dei Giovani sull’altare esterno della chiesa di San Giacomo. La catechesi è stata tenuta da mons. Tadeusz Wojda, arcivescovo di Danzica, Polonia.

Intervenendo sul tema del Festival dei Giovani di quest'anno “Che cosa devo fare di buono” (Mt 19,16), l'arcivescovo Wojda ha detto ai giovani: “Il Signore vuole voi, giovani, come suoi strumenti per irradiare luce e speranza, perché vuole contare sul vostro coraggio, sulla vostra freschezza e sul vostro entusiasmo. Siete disposti a questo? Parlate di questo, qui a Medjugorje, con Maria, la Madre di Gesù. Ditele ciò che avviene nel vostro cuore e ciò di cui esso vive, e lei vi condurrà a suo Figlio Gesù. Lei vi aiuterà a comprendere in totalità cosa c’è nel vostro cuore. Vi aiuterà a trovare la risposta giusta all’interrogativo: ‘Che fare?’”.

Dopo di lui, Sanja Barišić ha dato la sua testimonianza sull’inferno della tossicodipendenza: a partire dalla droga, attraverso i problemi che ha incontrato in quella parte della sua vita, fino ad arrivare alla comunità del Cenacolo e alla vita di oggi.

Anche il programma pomeridiano è iniziato con una testimonianza, quella di P. Mathieu Rey, direttore del programma di Radio Maria in Francia, il quale ha parlato ai giovani della sua vocazione sacerdotale e del suo cammino, dopo di che è stato recitato il Rosario come ogni sera. Poi è seguita la Messa serale, presieduta da P. Miljenko Šteko, Provinciale della Provincia Francescana dell’Erzegovina, con la concelebrazione di 311 sacerdoti.

P. Šteko, nella sua omelia, ha detto che “Gli uomini del mondo quando vedono una tale adunanza dei giovani credenti si chiedono stupefatti: perché queste persone si riuniscono in così gran numero? Che cosa gli ha spinti a riunirsi? Cosa li ha spinti a portare sulle loro spalle così tante fatiche per poter superare tanti ostacoli e arrivare qui? Il mondo che vive come se Dio non esistesse non comprende questi raduni e non può comprenderli fin quando rimane così com’è”, ha aggiunto poi che questi giovani sanno perché sono qui e che cosa li ha uniti.

“Vi ha riunito la sicurezza che Dio vi ama infinitamente. Lui vi rende capaci di amare anche voi stessi. Lui, con la forza del suo amore, vi rende fratelli e sorelle. Lui vi riunisce nell’unica famiglia del popolo di Dio in modo tanto forte che questo legame rimarrà intatto anche quando dopo questo incontro voi vi separerete di nuovo in tutte le parti della Terra. Colui che sa di essere amato non può rimanere passivo. Egli risponderà allo stesso modo, con l’amore”.

P. Miljenko, nella sua omelia, ha anche fatto riferimento al motto del Mladifest di quest'anno “Che cosa devo fare di buono” (Mt 19,16).

Ha detto che il giovane del Vangelo era saggio nel fare domande, ma non era abbastanza saggio da accettare e mettere in pratica la risposta saggia del Maestro, che sarebbe stata "vera e completa saggezza".

''Il giovane del Vangelo era saggio nel porre le domande, ma non è stato abbastanza saggio per accettare e mette in pratica la sapiente risposta del Maestro conteneva. Solo quella sarebbe stata la sapienza vera e completa. Oltre ciò egli aveva un pregiudizio sbagliato sul regno di Dio. Pensava che l’uomo potesse meritare anche la vita eterna o guadagnarla con qualche opera, come qui guadagna e merita i beni terreni. No, fratelli e sorelle, Gesù col suo sacrifico sulla croce ha meritato per tutti gli uomini di tutti i tempi questa grazia ed egli la offre a tutti gli uomini. Ma possono accettarla solo coloro che accettano le condizioni che Gesù pone.

Medjugorje già da quattro decenni ci ricorda in questa scuola della Madonna queste condizioni che sono: convertirci, fare penitenza, pregare con perseveranza, amare, perdonare, soffrire volentieri, portare gioiosamente la propria croce, e mettere a disposizione di Dio ciò che abbiamo e siamo, le nostre possibilità e le nostre forze e anche la nostra vita. In realtà ai cristiani di tutti i tempi Maria si palesa come Colei che condivide in modo vivo le sofferenze e le miserie umane.

Ricordiamo solamente quanti giovani perduti sono tornati a Dio qui a Medjugorje. Quanti hanno cambiato radicalmente le loro vite vivendo una profonda conversione della mente e del cuore. Essi qui hanno visto quanto il mondo da cui venivano fosse pieno di vari splendori falsi, di santità fasulla e di falsi ideali, terribile e gravoso. Completamente allontanato da ciò che Cristo ha fatto per noi. Ci ha redento col suo sangue, con la sua grazia ha perdonato tutti nostri peccati e le nostre iniquità. Essi hanno percepito qui il suo sguardo misericordioso pieno d’amore e di perdono. Egli ha sussurrato a loro. Dalle stazioni della Via crucis sul Krizevac li ha chiamati col suo perdono ed essi dopo ciò con le loro lacrime nei confessionali hanno pianto nel pentimento i loro vizi e il loro falsi ideali. E così è avvenuta la liberazione e la vita nuova. Sono divenuti in realtà costruttori di una nuova umanità. Così tanti qui hanno scoperto la chiamata al sacerdozio e alla vita religiosa e generosamente e senza riserve si sono messi a disposizione del Signore nella vita consacrata.

Fratelli e sorelle, anche per noi questa è un’occasione per compiere un’inversione in una vita nuova”, ha detto p. Miljenko Šteko.

Dopo la Santa Messa, ha seguito la venerazione della Santa Croce con le candele. (FOTO)