Serata sulla Terra Santa a Medjugorje

data: 26.05.2016.

Dopo la Santa Messa serale di mercoledì 25 maggio, presso il Salone “San Giovanni Paolo II” (detto anche “Salone giallo”) di Medjugorje, si è svolta una serata sulla Terra Santa, nel corso della quale il francescano erzegovinese missionario in Svizzera, scrittore e cantautore fra Šimun Šito Ćorić, il teologo e biblista don  Darko Tomašević, Decano della Facoltà di Teologia Cattolica di Sarajevo, e  fra Antonio Šakota, vicario parrocchiale di Mostar, hanno parlato delle esperienze da loro avute incontrando i luoghi santi. La serata è stata organizzata dall’Ufficio parrocchiale di Medjugorje e dal Centro Informativo “Mir” Medjugorje, in occasione della presentazione del diario di viaggio di fra Šimun, intitolato: “Con gli uomini, Dio e la natura in Israele e in Palestina”, pubblicato di recente. Inaugurando la serata, fra Marinko Šakota, parroco di Medjugorje, ha salutato e ringraziato tutti i convenuti. Fra Šimun ha poi detto di essere stato in Terra Santa una volta: “Al tempo degli studi, in otto allievi ci eravamo detti che non saremmo andati in Terra Santa finché i Palestinesi non avessero ottenuto l’indipendenza del loro stato e fino a quando là non ci fosse stata la pace. Alcuni anni fa, tuttavia, una nostra compagna di studi di origine ebrea ci ha inviato una mail dicendoci che sarebbe andata, allora anch’io ho mandato loro una mail dicendo che avrei infranto la nostra promessa e sarei andato in Terra Santa. Ho cominciato a prepararmi tre anni fa, e il motivo del mio viaggio è stato il nostro San Girolamo. Egli, infatti, affermava che la Terra Santa è il quinto vangelo, e questo mi ha motivato a cominciare degli studi prima di andarci. Aspettavo intanto l’occasione, che si è presentata l’anno scorso. Così sono nati i miei centouno racconti dalla Terra Santa, che sono grato siano stati pubblicati da editori di Zagabria e di Mostar”. Darko ha invece affermato che nella vita non avrebbe mai pensato che sarebbe stato condotto in Terra Santa, dove ha dimorato per un periodo dei suoi studi: “Ancora meno mi sarei aspettato di ricevere la benedizione di andare là una o due volte l’anno dal 2008 – 2009, non solo per miei bisogni personali o per motivi spirituali, ma per cercare di rendere la Terra Santa più vicina ai pellegrini che là si recano. Sono grato a Dio, non avrei mai pensato che sarebbe avvenuto questo. Do il mio contributo per avvicinare la realtà della terra Santa, l’amore a Gesù e alla sua Patria a coloro che vengono. Anche fra Antonio ha parlato della sua esperienza dei tre anni di studio passati in Terra Santa. A Gerusalemme egli ha anche ricevuto un onore particolare: durante lo storico incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’incontro tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora, egli ha infatti cantato il Vangelo nel corso della solenne Concelebrazione Eucaristica. Fra Antonio ha poi evidenziato che la Chiesa ha affidato la cura della Terra Santa ai francescani e che è grazie a loro se nei luoghi santi viene conservata la tradizione, per cui i fedeli possono trarne ispirazione anche oggi. Poi ha aggiunto: “La storia della Custodia di Terra Santa è molto simile alla nostra qui, dove i francescani si insediarono nel 1342. In due Bolle di Papa Clemente VI i francescani vengono dichiarati custodi dei luoghi santi ed incaricati di attendere e guidare i pellegrini in Terra Santa. Queste sono i loro compiti fondamentali in loco, che sono rimasti inalterati fino ad oggi”.

 

Nel corso della serata è stato ricordato che in Terra Santa vive il 2% circa dei cristiani. Al termine si è tenuta anche una tombola, che ha messo in palio un pellegrinaggio in Terra Santa. Il complesso vocale femminile “Narenta” di Mostar, col suo canto, ha reso più piacevole l’evento.    (foto)