Testimonianza di Magnus MacFarlane-Barrow: Mary's meals (I pasti di Maria) sono il frutto di Medjugorje

data: 08.01.2021.

Magnus MacFarlane-Barrow era un adolescente quando è venuto per la prima volta a Medjugorje. È tornato in Scozia con un forte desiderio di mettere in atto i messaggi della Madonna. Quando scoppiò la guerra nell'ex Jugoslavia all'inizio degli anni '90, Magnus iniziò a fornire aiuti alla Croazia e alla Bosnia-Erzegovina. Nel corso degli anni, il suo lavoro è cresciuto fino a diventare Mary's Meals, un'organizzazione che fornisce pasti a 1.677.067 bambini ogni giorno nelle mense scolastiche frequentate dai bimbi. Mary’s Meals opera in 19 paesi in Africa, Asia, America Latina, Europa orientale e Caraibi. Magnus MacFarlane-Barrow ama dire che Mary'meals (I pasti di Maria), (chiamati così in onore della Beata Vergine Maria) sono il frutto di Medjugorje.

Vi riportiamo nella sua interezza la sua storia su come Medjugorje abbia cambiato la sua vita.  Potete approfondire tutto questo sul canale YouTube "Fruits of Medjugorje." Per più di contenuti vi raccomandiamo anche la pagina Facebook "Fruits of Medjugorje".

Per conoscere meglio il progetto "Fruits of Medjugorje" ("Frutti di Medjugorje"), potete aprire la pagina di cui sopra o fatelo QUI.

 

Guardava il senatore George McGovern, mentre si rivolgeva al Senato americano con le parole: Se l'America decidesse di fornire un pasto al giorno a ogni bambino in un paese in via di sviluppo, soprattutto in un'istituzione educativa, sarebbe come il piano Marshall che risolleverebbe questi paesi poveri dalla povertà.           

E Tony, ascoltando quel discorso e ricevendo l'ispirazione, disse: Se qualcuno prendesse quell'idea e la affidasse alla Madonna chiamandola Mary's Meals (I pasti di Maria), questo si avvererebbe.

Non appena condivise quel pensiero, fu come se... A volte è molto difficile distinguere ciò che Dio ci sta dicendo, ma questa volta, qui... Non c'è niente da pensare! Tutto è nelle nostre vite, dal 1983 fino all'incontro con Edward alcuni giorni prima, tutto si è sistemato. Ho sentito che, in realtà, Dio ci stava preparando per questo lavoro. Ricordo bene quando ho sentito parlare per la prima volta di Međugorje, anche se era nel lontano 1983. Avevo solo 15 anni, preparavo la colazione con la famiglia e la mia sorella maggiore leggeva il giornale, un giornale laico, e improvvisamente ha detto: Qui c'è un articolo che dice che alcuni adolescenti in Jugoslavia vedono le apparizioni della Madonna.

Noi veniamo da una devota famiglia cattolica e l'anno precedente siamo andati in pellegrinaggio a Fatima, così abbiamo cominciato a dire ai genitori: Se questo è vero, dovremmo andare lì a vedere. E così ho sentito parlare per la prima volta di Međugorje e, a nostra sorpresa, quando gliel'abbiamo proposto, hanno detto: Al momento siamo impegnati, ma se volete andare voi, andateci da soli.

E ci siamo andati. Penso che il nostro primo arrivo sia stato in parte un'espressione di avventura e per conoscere qualcosa di nuovo. Andiamo in un paese dall'altra parte d'Europa, un paese comunista a quell'epoca. Non abbiamo trovato Međugorje con precisione sulla cartina, ma  l'abbiamo trovata con un po' di avventura.

Ricordo vivamente il momento dell'arrivo quella prima sera. Per caso siamo arrivati un poco prima della Santa Messa serale e non sapevamo dove andare, non avevamo un alloggio, così siamo andati in chiesa che era piena di gente e già questo era meraviglioso: Vivere la fede delle persone di quel posto.

E dopo la Messa, padre Slavko, che allora non conoscevamo, ma era lui, è sceso e ha parlato con noi. Si vedeva che eravamo stranieri. Ci ha chiesto da dove venivamo e gli abbiamo risposto. Era sorpreso quando ha sentito che venivamo dalla Scozia e poi ci ha chiesto: Dove alloggiate?

Abbiamo detto che non lo sapevamo perché non avevamo un alloggio, così ci ha fatto conoscere sua sorella e la sua famiglia che ci hanno accolto e si sono presi cura di noi durante il fine settimana. È stata una vera benedizione, abbiamo conosciuto alcuni veggenti che ci hanno invitato a stare con loro, hanno avuto le loro apparizioni e tutti si sono presi cura di noi. Siamo stati veramente benedetti da questa prima esperienza.

Tutti siamo tornati in qualche modo diversi, in realtà molto diversi da come eravamo. Da quel primo arrivo ricordo soprattutto quello che ho imparato dai messaggi che ci manda la Madonna, quell'umile appello a mettere Dio al primo posto nella nostra vita e nelle nostre famiglie.

E ricordo, quando siamo tornati a casa, che la mamma e il papà erano con noi e con alcuni preti, di cui avevano fiducia. In qualche modo ci interrogavano, ci filmavano e ci facevano delle domande cercando di capire se tutto fosse autentico e dovesse essere sostenuto.

Abbiamo parlato molto di tutto e... Penso che i nostri genitori fossero entusiasti perché prima del nostro viaggio erano loro quelli che ci rincorrevano per la casa per la preghiera familiare e ora siamo tornati dicendo: Sapete, dobbiamo veramente cominciare a pregare insieme il rosario ogni giorno e dovremmo provare anche a digiunare. E lo abbiamo fatto, abbiamo provato, a nostro modo, a vivere praticamente nelle nostre vite alcuni di questi messaggi, ma non ci riuscivamo sempre, però almeno ci abbiamo provato.

E molto presto sono venuti qua anche la mamma e il papà, hanno avuto un'esperienza simile, e quando sono tornati, hanno sentito che Dio voleva che trasformassero la nostra casa, che era un piccolo albergo,          in un centro spirituale cattolico.

E veramente, questo significava aprire la porta e invitare chiunque volesse venire e le persone cominciavano ad arrivare, allora il nostro vescovo ci ha dato la grande benedizione e ci ha permesso di avere il Santissimo Sacramento in casa, così abbiamo trasformato la stanza più grande in una cappella e tutto continua da molti anni e si chiama Casa familiare di preghiera Craig Lodge.

La gente viee da ogni parte per passarci il tempo. E così, da quel momento, la nostra famiglia ha vissuto un enorme cambiamento di vita, improvvisamente tutto è diventato diverso, la gente di tutto il mondo alloggiava nella nostra casa. La nostra vita è completamente cambiata. Nel 1992 ero ormai diventato un giovanotto, frequentavo l'università, ma non ci sono rimasto a lungo. Sono diventato un allevatore di pesci, cioè di salmoni, e lavoravo in una parte molto remota della Scozia, durante il fine settimana andavo con mio fratello al nostro pub per un drink e quella sera guardavamo delle brevi notizie, si trattava di un reportage sugli avvenimenti nella questa zona, cioè nel vicino centro profughi.

Penso che questo abbia attirato la nostra attenzione e abbiamo iniziato a dirci: Se potessimo cercare di fare qualcosa per aiutare quelle persone bisognose! E da lì, senza un vero piano, abbiamo chiesto nei giorni seguenti alle persone di darci del cibo, dei vestiti e delle cose primarie. A nostra sorpresa la gente ha cominciato a dare molto generosamente e dopo tre settimane, qualcuno ci ha dato l'intero camioncino, una vecchia Land Rover, siamo andati lì pieni di regali, li abbiamo consegnati al campo e al ritorno ho pensato che con questo la mia buona azione fosse finita. Bisogna tornare al lavoro normale, poi ho scoperto che Dio aveva un piano completamente diverso perché tutte quelle donazioni continuavano ad arrivare, non potevamo fermare tutta quella gente nelle macchine piene di cose che volevano darci, quindi ho pregato e ho deciso di lasciare il mio lavoro il che, ad essere sincero, non era un grande sacrificio per me e ho venduto la piccola casa che avevo.

E così ho iniziato a guidare avanti e indietro, e, senza saperlo, ho intrapreso un nuovo viaggio che è diventato un'opera di vita, mia e di molte altre persone. Da quella prima donazione nel 1992 i primi 10 anni abbiamo operato con il nome Scottish International Relief e non solo abbiamo fatto molto qui durante gli anni di guerra, ma abbiamo iniziato a lavorare anche in Romania con i bambini sieropositivi, poi nell'Africa occidentale e in Liberia durante la guerra civile, molte cose diverse e molte situazioni diverse.

Senza un vero obiettivo e 10 anni dopo la consegna del primo aiuto nel 2002, finalmente è nato Mary's Meals. In quegli anni l'Africa meridionale è stata colpita da una terribile carestia, milioni di persone hanno affrontato la fame e noi offrivamo lì progetti semplici di emergenza alimentare portando il cibo nei villaggi. E mentre lo facevamo, ho incontrato una famiglia, cioè un prete locale, che mi ha chiesto di venire con lui a visitare i malati della sua parrocchia.

Prima di arrivare ed entrare nella prima casa, mi ha spiegato che il padre di quella famiglia era morto e che la madre stava anche morendo e quando siamo entrati nella loro casa, la madre Emma era sdraiata per terra, aveva sei figli. Abbiamo cominciato a parlare e lei ha detto: Sa, non mi resta altro che pregare Dio che qualcuno si prenda cura dei miei figli quando morirò.

Poi ho iniziato a parlare con il suo figlio maggiore, il quattordicenne Edward, e a un certo punto ho cercato di ravvivare un po' la conversazione. Gli ho chiesto: Quali sono i tuoi obiettivi, qual è la tua ambizione? E lui mi ha detto: Vorrei avere abbastanza cibo e un giorno andare a scuola.

E quello era tutto, tutta la sua ambizione a 14 anni. E quelle sue parole hanno portato alla nascita di Mary's Meals. Avevamo incontrato molti bambini anni prima che, per la fame non frequentavano le scuole, ma lavoravano o mendicavano cercando di sopravvivere e per questo motivo non andavano a scuola.

Le parole di Edward indicavano proprio questo e Mary's Meals diventa una risposta pratica a questa situazione fornendo un buon pasto al giorno in un'istituzione educativa per i bambini come Edward. Pertanto, è incredibile pensare che dall'inizio del 2002, penso che inizialmente abbiamo sfamato 200 bambini in Malawi.

Oggi, oltre 1,5 milioni di bambini mangiano i pasti di Maria ogni giorno, ogni giorno di scuola, in 18 paesi diversi. Il nostro maggior progetto di gran lunga è ancora in Malawi. Lì diamo da mangiare a circa il 33% della popolazione della scuola primaria, ma operiamo anche in altri paesi e così, ad esempio, siamo stati nel Sudan del Sud nel mezzo di quella terribile guerra, in Kenia eravamo nell'estremo nord del Turkana, dove si registrano tassi terribili di malnutrizione dei bambini.

Siamo stati anche nelle favele di Haiti, cioè a Cité Soleil, la famigerata favela. Anche in India operiamo con i cosiddetti "Intoccabili", le comunità Dalit e Dio continua a portarci in molti luoghi. Abbiamo appena cominciato a distribuire i Mary's Meals nel Madagascar, che rappresenta un progetto speciale perché lì ci sono bambini che vivono nelle prigioni, All'età di soli 9 anni.

E lì collaboriamo con un'altra organizzazione per fornirgli un'istruzione, ma questo programma non è riuscito perché i bambini avevano troppa fame, sono cronicamente malnutriti e abbiamo iniziato a servire i pasti in quelle prigioni      e quel lavoro ci ha aperto gli occhi per esigenze maggiori e più abbondanti nel Madagascar. Abbiamo appena cominciato ad operare nello Zimbabwe, serviamo i pasti in Siria, ad Aleppo, quindi la nostra chiamata ha cominciato a scoprire luoghi, in cui i bambini soffrono maggiormente.

Međugorje è ancora al centro di questa meravigliosa storia che si sta diffondendo nel mondo. Questo non è solo un fatto storico. È importante che oggi ci siano molti livelli diversi, in modo che qui abbiamo il nostro Centro informativo affinché i pellegrini possano trovare "Mary's Meals".

Noi non aiutiamo materialmente Međugorje, ma celebriamo quel frutto. Al momento abbiamo un'iniziativa simpatica il mercoledì e il venerdì, con cui invitiamo i pellegrini a venire a digiunare con noi.            La gente del posto dona il pane e così aiutiamo le persone a rispondere alla chiamata della Madonna, ma lo colleghiamo anche al fatto che esistono tante persone che oggi digiunano, ma non per loro scelta.

Ho menzionato che diamo da mangiare ai bambini in 18 paesi diversi e l'altra parte del movimento è attiva in più di 16 paesi. Abbiamo fondato organizzazioni "Mary's Meals", creati con lo scopo di sensibilizzare e raccogliere fondi e la maggioranza di queste organizzazioni sono state create da persone che hanno scoperto Mary's Meals qui. Ci sono molti modi per rispondere alla chiamata della Madonna, noi chiamiamo qui, ma soprattutto, cerchiamo anche noi stessi di vivere i messaggi della Madonna, l'essenza necessaria per convertirsi ogni giorno, ma penso che spesso, quando iniziamo il nostro cammino, diventiamo persone che amano di più, che trovano sempre più difficile il fatto che ci sono bambini che muoiono di fame in questo mondo di abbondanza.

E penso che "Mary's Meals" diventi un'altra bella occasione per essere apostoli dell'amore e la Madonna ci invita sempre a diventare apostoli dell'amore, giusto? E quindi ecco un'altra opportunità per esserlo e una cosa bella con "Mary's Meals" è che non devi essere qualificato, non devi essere ricco, non devi...

Chiunque in qualsiasi situazione può far parte di questa missione e questa è una delle cose che mi piace molto di "Mary's Meals". Siamo in tanti con vite molto diverse, situazioni molto diverse, che ora operiamo con lo stesso semplice obiettivo: Sfamare quel bambino affamato ogni giorno.

Sentiamo sempre di più come se stessimo appena cominciando, veramente, perché, purtroppo, ci sono più di 60 milioni di bambini oggi, che non frequenta la scuola a causa della fame, quindi ogni giorno, letteralmente ogni giorno, riceviamo richieste da comunità e scuole di portare a loro "I pasti di Maria", dunque il nostro lavoro è veramente ancora agli inizi. Io davvero non vedo nessun motivo per cui un bambino dovrebbe passare un giorno senza cibo, non c'è motivo per cui una scuola si aspetti che i bambini vengano e cerchino di imparare senza aver mangiato tutto il giorno. Ecco perché ritengo che questa missione possa andare avanti e svilupparsi al fine di includere il maggior numero di bambini.

Per quanto riguarda i tempi, li distribuiamo a malincuore, sia loro che gli utenti perché molte cose sono al di fuori del nostro controllo. Vogliamo lasciare molto spazio all'azione dello Spirito Santo per guidarci e farci crescere come Dio vuole, noi cerchiamo solo di restare fedeli al nostro lavoro ogni giorno, di farlo con dedizione e di mettere i nostri talenti in tavola.

Non pretendiamo di conoscere il futuro. Alcuni anni fa, ho deciso di scrivere un libro sulla nostra storia perché è così incredibile che io non avrei mai potuto crearla. E continuavo a notare che, dopo averla conosciuta la verità, la gente si sarebbe sentita più allegra e coraggiosa. E ho pensato che se avessi provato a raccontare questa storia attraverso un libro, più persone ne avrebbero sentito parlare.

Era un processo interessante e probabilmente utile per me perché dovevo di nuovo riflettere su tutto ciò che Dio aveva fatto negli anni precedenti. Ero già così impegnato e concentrato su ogni progetto successivo, ma il libro mi ha fermato e mi ha riempito di gratitudine e ammirazione per ciò che Dio stava facendo attraverso "Mary's Meals", e quindi mi piaceva scrivere.

Non mi aspettavo necessariamente che molte persone lo leggessero ed è davvero meraviglioso e stupendo che molti l'abbiano fatto e che sia stato tradotto in molte lingue e tutto il tempo ricevo lettere o mi si avvicinano persone che testimoniano quanto il libro abbia influenzato la loro vita e aiutato, e veramente ha aiutato molto. "I pasti di Maria" si stanno sviluppando bene e il modo in cui alcune persone hanno reagito al libro, mi rende veramente piccolo, molto umile.

L'abbiamo intitolato " La baracca che ha sfamato un milione di bambini" perché già nel '92, quando mio fratello ed io raccoglievamo gli aiuti per queste zone, mio padre aveva una baracca davanti alla casa e gli ho chiesto di prestarmela per una settimana solo per immagazzinare delle cose e poi gliel'avrei restituita.       

Ma non gliel'ho mai restituita perché l'aiuto non finiva mai di arrivare e così è diventata il mio ufficio e lo è tuttora. In qualche modo è diventata simbolo della semplicità che cerchiamo di mantenere in Mary's Meals. Non ignoriamo mai il fatto che la gente ci fa donazioni perché vuole nutrire i bambini affamati e non perché noi costruiamo grandi uffici o ci paghiamo salari alti, quindi abbiamo organizzato il lavoro in modo da spendere almeno il 93 % delle donazioni direttamente per i progetti e alla fine abbiamo ottenuto molto di più.

E questo perché ovunque nel mondo i volontari fanno la maggior parte di questi lavori. Solo nel Malawi oggi ci sono 85.000 volontari coinvolti in questa missione, il che significa che in media oggi servono $19.50 per nutrire un bambino per l'intero anno scolastico. Questo è possibile solo attraverso tutti questi piccoli atti d'amore, tutte queste persone che contribuiscono al lavoro senza una ricompensa economica.

Mi sembra che in tutto ciò Dio abbia agito molto non solo attraverso me, ma anche attraverso tutta la mia famiglia. Fin dalla nostra prima visita come adolescenti della famiglia, la bellissima risposta dei miei genitori quando hanno aperto la nostra casa e se loro non l'avessero mai fatto, questo non sarebbe mai successo. Tutto è successo attraverso i primi contatti con le persone che ci conoscevano, grazie a quella decisione quest'opera ha cominciato a crescere.

Qui c'è anche la mia famiglia oggi... Potremmo quasi descriverla come frutto di Međugorje. Ho conosciuto mia moglie mentre guidavamo un convoglio con le donazioni. In realtà, lei è diventata il mio copilota, cioè una camionista migliore di me.     Oggi abbiamo 7 figli e siamo in quella fase, in cui i figli maggiori cominciano ad abbandonare la casa di famiglia e sono molto attivi nel lavoro di "Mary's Meals". I due figli maggiori hanno passato due estati facendo volontariato qui nel nostro Centro informativo perché amano molto "Mary's Meals", così come Međugorje. E questo è bellissimo!