Testimonianza: Mons. John Darwish

data: 28.09.2005.

Mons. Issam John Darwish, BSO, DD., Eparca della Chiesa Cattolica Melchita di Austria e Nuova Zelanda, è venuto in pellegrinaggio privato a Medjugorje dal 12 al 19 Settembre 2005. Ha celebrato a Medjugorje il 33° anniversario di Sacerdozio. E’ nato in Siria. Prima di diventare Vescovo dei Melchiti in Austria, ed in Nuova Zelanda nel 1996, ha lavorato con i bambini abbandonati in Libano.

Ecco le sue impressioni su Medjugorje:

“Domenica scorsa sono stato a Castelgandolfo con il mio gruppo di pellegrini e abbiamo pregato l’Angelus col Papa. Dopo l’Angelus sono andato a visitare il Santo Padre come era stato programmato. Per quell’incontro avevamo un programma prestabilito. Alla fine del colloquio ho pregato il Santo Padre di benedire il gruppo che l’indomani – lunedì – sarebbe andato a Medjugorje. Se avete incontrato qualche volta il Papa sapete che ha un bel sorriso. Ha sorriso con grande bontà e ha detto: “Che Dio vi protegga e benedica”.

Tra i nostri parrocchiani c’è una grande devozione verso Maria. Sono venuti da me e mi hanno chiesto di accompagnarli a Medjugorje quest’anno. Ho molto lavoro, ma ho accettato subito. Più tardi ho pensato che forse avrei dovuto dire di no, ma ora sono soddisfatto di essere venuto. Ogni giorno col gruppo meditiamo la vita di Maria dall’inizio alla Croce. Per me questo è un ritiro spirituale mariano. Ho voluto trasmettere ai fedeli ciò che la nostra Chiesa bizantina dice su Maria. Tutte le preghiere sono state finalizzate a una migliore conoscenza del ruolo di Maria nella nostra vita. Per me e per tutto il gruppo la venuta qui è una benedizione. Vediamo Maria come la persona che ci guida verso Gesù. Lei gioca un ruolo importante nella nostra vita. Ci guida a Gesù e approfondisce la nostra fede.

Il numero di pellegrini che vengono a Medjugorje è un segno di Dio. L’atmosfera di preghiera che i Sacerdoti che sono qui diffondono è molto profonda. Credo che Medjugorje sia un luogo di attesa e pone una domanda alla nostra fede: Come approfondire la fede? La preghiera davanti alla Croce, l’Adorazione, l’Eucaristia tutto ciò da ai pellegrini una profonda spiritualità Questo è un luogo di preghiera.

Penso che il ruolo dei Sacerdoti che seguono i pellegrini sia molto importante. Perché ci siano i frutti il Sacerdote deve seguire i pellegrini. Il suo ruolo è aiutarli ad andare oltre la ricerca di segni. Ho detto ai miei pellegrini che abbiamo già i segni: il Santissimo Sacramento dell’altare e gli altri Sacramenti. Bisogna vivere tutti i Sacramenti: il Sacramento della Penitenza, dell’Eucaristia, bisogna scoprire il loro ruolo spirituale. La Gospa parla a ciascuno di noi. Non è necessario vedere la Gospa. Possiamo vederla con gli occhi interiori, con gli occhi della fede.

Penso che i Sacerdoti di qui diano un indirizzo molto buono ai pellegrini, ma i Sacerdoti che seguono i pellegrini dovrebbero prestare più attenzione alla Dottrina della Chiesa. I Sacerdoti di qui potrebbero dare ai Sacerdoti che vengono coi pellegrini consigli su come si vive profondamente una conversione interiore. E che il Signore lavori nelle anime dei fedeli. Ci sono persone che hanno bisogno di sentimenti, ad altri non sono necessari. Questa è la vita Cristiana.

I messaggi di Medjugorje sono i messaggi del Vangelo. Non vedo niente altro. L’Eucaristia, la penitenza, la preghiera, questo è il Vangelo. Le apparizioni? Non so. Non ho una idea chiara, ma penso che Dio può fare tutto ciò che vuole.

Scriverò un opuscolo sulle mie impressioni su Medjugorje. Incoraggerò i fedeli a venire in pellegrinaggio, a vivere qualche giorno di preghiera e conversione interiore. Li incoraggerò. Incoraggerò anche i Sacerdoti a venire con loro.

Ho un desiderio: che Medjugorje si apra ai vicini, agli ortodossi ed ai musulmani, che diventi un centro di dialogo con loro”.