TUCEPI 1996

17. - 21. 03. 1996.

Kurt Knotzinger -SUGGERIMENTI PER LA LETTURA QUOTIDIANA DELLA SACRA SCRITTURA
fra Ljudevit Rupcic - ENTRARE NEL 2000 CON LA GOSPA
fra Slavko Barbaric -GRUPPI DI PREGHIERA NEL MOVIMENTO SPIRITUALE MARIANO
Fra Miljenko Stojic - CENTRO INFORMAZIONI "MIR" MEDJUGORJE


Kurt Knotzinger - nato nel 1928 a Vienna. Dopo gli studi di teologia e musica opera 12 anni come parroco. Dal 1966 è sacerdote e professore presso il seminario ed il ginnasio della diocesi viennese di Sachsenbrunn.

P. Ljudevit Rupcic - nato a Hardomilje, Ljubuski nel 1920. Entra nell' ordine francescano della Provincia di Erzegovina nel 1939. Viene ordinato sacerdote nel 1946. Ha terminato gli studi di teologia alla Facoltàdi teologia a Zagabria. Il dottorato di ricerche l' ha avuto nel 1958 e l' abilitazione alla docenza universitaria nel 1971 sempre alla stessa Universit. Dal 1958 al 1988 ha insegnato la egsegesi del Nuovo Testamento alla Facoltàdi teologia francescana a Sarajevo e per un periodo anche alla Facoltàdi teologia a Zagabria. Sotto il regime comunista è stato prigioniero nel 1946 e 1947 e poi dal 1952 al 1956.

Per un lungo periodo (dal 1968 al 1981) è stato membro della Commisione teologica presso la Conferenza episcopale dell' ex Iugoslavia. Ha tradotto il Nuovo testamento dall' originale nella lingua croata. Questa traduzione ha avuto moltissime edizioni. Ha pubblicato molti libri, studi, articoli in lingua croata, tedesca, italiana, francese e inglese. Ha tenuto numerosissime conferenze in vari seminari e congressi sia in Europa, che in America.

P. Slavko Barbaric - nato a Dragicina nel 1946. Appartiene alla Provincia francescana di Erzegovina. Studia teologia a Visoko, Sarajevo e Schwaz. Viene ordinato sacerdote nel 1971. Nel 1982 ha avuto il dottorato di ricerche in pedagogia religiosa. Dal 1982 è a Medjugorje. Scrive libri e articoli sulla spiritualit. Lavora nel Santuario. Guida numerosissimi esercizi spirituali e conferenze. In tanti luoghi del mondo ha tenuto conferenze sugli avvenimenti di Medjugorje.

P. Miljenko Stojic - nato a Dragicina nel 1960. Ha fatto gli studi di teologia in più Università Zagabria, Gerusalemme e Sarajevo. Viene ordinato sacerdote a Mostar nel 1987. All'Universitàpapale "Antonianum" a Roma nel 1991 ha avuto il licenziato di teologia con specializzazione spiritualitàcristiana e francescana. Ha lavorato come sacerdote in diverse parrocchie. Per un periodo ha lavorato come maestro dei chierici. Durante la guerra è stato capellano militare. Guida esercizi spirituali. Si occupa di belle lèttere ed è membro dell'Associazione degli scrittori croati. Vive e lavora nella parrocchia di Medjugorje come capellano parrocchiale e direttore del Centro informazioni "MIR".

Il terzo incontro internazionale per i conduttori dei gruppi di preghiera, dei Centri della Pace e dei pellegrinaggi a Medjugorje, si è tenuto a Tucepi dal 17 al 21 marzo 1996. Vi hanno partecipato circa 100 capigruppo di 17 nazioni, due veggenti e i preti che lavorano a Medjugorje. La conclusione che è stata tratta è la seguente:

DICHIARAZIONE

Consci delle circostanze nelle quali la Chiesa e il mondo si trovano, abbiamo cercato, in preghiera, la via per procedere con la Madonna verso il 21mo secolo. Le conferenze e gli scambi di idee che abbiamo avuto durante le discussioni e i lavori secondo i gruppi linguistici, ci hanno portato a delle conclusioni che desideriamo annunciare a tutti i gruppi di preghiera, ai Centri della Pace, ai pellegrini e alla parrocchia di Medjugorje:

  1. Il futuro, pur incerto che sia, resta nelle mani di Dio. Ma Dio aspetta il nostro contributo per renderlo più sicuro ed umano e la Madonna ha chiamato tutti noi, attraverso le parole di suo Figlio, ad una conversione totale (giugno 1990, luglio 1991).
  2. "Leggete la Sacra Scrittura, vivetela e pregate per capire i segni dei tempi" (giugno 1991, agosto 1993). I messaggi di Medjugorje della Madonna per noi una chiamata urgente a vivere il Vangelo di suo Figlio.
  3. E' desiderio della Madonna che in tutto il mondo siano organizzati dei gruppi di preghiera che aprano i partecipanti allo Spirito Santo, per riconoscere nella Bibbia la parola di Dio per il nostro tempo e per scoprire, nella preghiera, le vie della sua attuazione.
  4. I gruppi di preghiera dovrebbero essere il cuore e l'anima delle comunità parrocchiali, una sorgente di fiducia e di amore e pace efficaci.
  5. Con il suo archivio, la libreria, l'ufficio informazioni, il Press Bulletin, il Robofax, l'Internet, il BBS e la sua radio, presto in funzione, il Centro Informazioni "MIR" è al servizio dei pellegrini, dei Centri della Pace e dei gruppi di preghiera.
  6. Si racomanda cooperazione e scambio d'informazioni tra il Centro Informazione "MIR" e i Centri sparsi in tutto il mondo, come anche una mutua vicinanza tra i Centri esistenti in una stessa nazione.

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Kurt Knotzinger

SUGGERIMENTI PER LA LETTURA QUOTIDIANA DELLA SACRA SCRITTURA

INTRODUZIONE

Nei messaggi di Medjugoje per 4 volte troviamo il richiamo a leggere la Sacra Scrittura. Il 18. 10.1984: "Oggi vi invito perché ogni giorno nelle vostre case leggiate la Bibbia. Deve essere in un luogo visibile, che v'ispiri sempre a leggere e a pregare." Un altro messaggio riprende quest'invito in maniera insistente: "In ogni famiglia si deve pregare insieme e leggere la Bibbia!" (Messaggio del 14.2.1985) Altri due messaggi indicano perchè la lettura della Sacra Scrittura è così importante: "Pregate e leggete la Sacra Scrittura, perchè tramite la Sacra Scrittura scopriate il messaggio per voi attraverso la mia ripetuta venuta", e "Leggete la Sacra Scrittura, pregate e vivetela, così che possiate comprendere i segni di questi tempi". (25.6.1991 e 25.8.1993)

In un seminario per guide dei gruppi di preghiera e dei gruppi di pellegrini di Medjugorje, non può mancare un discorso sulla prassi della lettura della Sacra Scrittura. Gli uomini che si orientano a vivere i messaggi di Medjugorje fanno sempre delle domande a questo riguardo. La domanda più frequente parte dalla conoscenza che nei messaggi non si dice niente di nuovo sulla fede e che non si fa nessun commento sugli eventi attuali. Di nuovo, i veggenti hanno indicato che tutte le risposte si trovano nella Sacra Scrittura quando veniva chiesto loro di presentare delle domande alla Madonna. Perchè allora messaggi della Madonna, se si trova tutto nella Scrittura?

A riguardo bisogna sopratutto dire che i messaggi richiedono la lettura della Bibbia e per questo ci indicano quello che Dio vuole dire con la sua parola di rivelazione. La Sacra Scrittura è il documento della nostra fede secondo il doppio significato della parola: ci dice che quello che Dio ci ha trasmesso su di sè è una direttiva per noi e che, dunque, è fondamento per la nostra fede; la Sacra Scrittura è anche per noi il documento obbligatorio, nel quale tutto questo è stato scritto. La Bibbia parla, lodando e ringraziando Dio delle sue meraviglie e della sua eterna Signoria, ma anche ci indica la via per il nostro cammino di salvezza, per diventare sempre più uniti a Dio e per diventare insieme popolo di Dio. Per i gruppi di preghiera che sono nati in molti luoghi e che leggono la Sacra Scrittura, è importante avere un' accompagnamento sapiente.Ogni introduzione teologica alla Bibbia parta dal fatto che la Sacra Scrittura è Parola di Dio in linguaggio umano, in un ambiente culturale per noi estraneo, scritta molto tempo fa. Per la giusta comprensione bisogna, perciò, conoscere queste circostanze. Il testo biblico deve anche essere riconosciuto come Parola di Dio per il nostro tempo e deve essere attualizzato. Solo così si può arrivare a una corretta interpretazione, senza considerare il pericolo di perdersi in errori fondamentalistici. Poichè il fine principale è di approfondire la fede, siamo insistentemente consigliati ad unire sempre la lettura della Scrittura con la preghiera. La Bibbia non è un libro di lettura, ma è aiuto per la nostra preghiera ed indicazione della via per la vita. Nei gruppi di preghiera di Medjugorje si prega sempre per avere l'aiuto dello Spirito Santo prima di leggere la Scrittura. Gesù ha promesso per il tempo dopo la sua partenza: "Vi darò un altro consolatore, che rimarrà per sempre con voi. E' lo Spirito di verità" (Gi 14,66f), "che ci insegnerà e ci ricorderà ogni cosa". (Gi 14,26). Gl'inviti della Madonna riguardano anche questo: che preghiamo lo Spirito Santo per poter comprendere ogni cosa. In particolare durante il tempo prima della Pentecoste, ci ha invitato ripetutamente a pregare per l'effusione dello Spirito Santo, per lo Spirito di preghiera. Ci ha anche invitato a supplicare lo Spirito di verità e ad essere aperti allo Spirito Santo, che illumina e che ci rende capaci di dare testimonianza della presenza di Maria a Medjugorje.

Difficoltà particolari nella lettura della Sacra Scrittura, per esperienza, nascono quando si affronta l'Antico Testamento . Qui è molto importante indicare che i numerosi libri dell'Antico Testamento sono nati in un lungo processo di trasmissione. Dio si è manifestato ai patriarchi e ai profeti, i quali hanno trasmesso oralmente ma anche per iscritto quello che hanno ricevuto. Chi insegnava tra il popolo di Dio ha meditato in preghiera la Parola di Dio e l'ha anche spiegata, via via così, fino a quando è stato scritto definitivamente quello che è stato tradotto. Per noi è importante che questi testi siano stati riconosciuti come Sacra Scrittura da Gesù stesso e dalla Chiesa primitiva, e che siano state trasmessi alla Chiesa come tali. L'Antico Testamento ha indicato Gesù e ha preparato la Sua venuta. Diverse cose in quei testi sono spiegabili solo con la conoscenza di quell'epoca: "Agli antichi è stato detto..., Io però vi dico". Solo nel Nuovo Testamento la manifestazione di Dio trova il suo compimento e cose che prima erano manifestate, hanno la loro spegazione. Sarà sempre necessario che il singolo chieda a chi è competente, quando non riuscirà ad andare avanti, incontrando passi difficili della Sacra Scrittura.

E' utile una lettura continua della Scrittura perchè aiuta le relazioni. Una lettura continuativa è una possibilità che non deve essere interpretata come un'ordine categorico. Circostanze particolari e tempi di festa richiedono testi particolari. Per sacerdoti e religiosi, che nelle loro preghiera delle ore hanno già previsto una lettura quotitidana, non è da consigliare di fare un'altra lettura perchè è più efficace curare la lettura obligatoria, contemplare il testo o anche guardare i commenti, per arrivare ad una migliore comprensione.

In particolare indichiamo qui la liturgia della Sta Messa. La partecipazione alla Liturgia deve essere il culmine e la sorgente della forza della nostra vita di fede, così lo richiede l'insegnamento del Concilio "Riguardo la liturgia". Nella celebrazione della Messa non solo è resa presente l'opera redentiva, ma siamo anche riuniti attorno a Gesù e ascoltiamo la Sua Parola, indirizzata a noi. A casa si possono rileggere i passaggi ascoltati che possono essere meditati lentamente e messi ancora in relazione con l'omelia, quando è stata enunciata. E' ugualmente preziosa una preparazione alla Santa Messa, fatta dall'ascolto delle letture del giorno. Come riassunto di tutte le idee si può leggere il messaggio del 25 agosto 1993: "Leggete la Sacra Scrittura, vivetela e pregate, perchè possiate comprendere i segni di questi tempi."

Riguardo questo, c'è la considerazione di molti sacerdoti che dicono di usare i messaggi come sorgente preziosa per la loro preparazione dell'omelia. I messaggi già per se stessi sono come omelie, nei quali sono riprese le rivelazione scritte nella Bibbia.Vi si trovano dei concetti che impongono la divulgazione. L'uso dei messaggi per la preparazione delle omelie è legittimo perché sono completamente in connessione con il cuore del vangelo. Il professore universitario Paul Zulehner che insegna teologia pastorale aVienna, ha detto: "Che Medjugorje non distoglie dalla Bibbia ma che conduce ad essa, questo è per me uno dei criteri teologici più importanti che, per così dire, Maria non è la stazione d'arrivo, ma l'indicazione della strada".

E' sempre bene attenersi alle Parola di Dio in maniera semplice, riflettere e lasciarla operare nella preghiara. La Madonna ci può essere d'esempio. Due volte nel vangelo di Luca leggiamo che meditava sugli evvenimenti di Gesù e che conservava tutto nel suo cuore per capirne il significato. Così deve penetrate la Parola di Dio nel cuore dell'uomo e fruttificare. Quando si prende la Bibbia in mano per la lettura, non si tratta più di un libro normale ma di un libro che contiene un messaggio che Dio molto personalmente vuole indirizzare ai lettori, o per meglio dire agli ascoltatori. La cosa migliore è accogliere il messaggio come se si ascoltasse per la prima volta, per accogliere in maniera migliore il senso delle parole. Chi indirizza così tutta l'attenzione alle lettura del testo biblico, cerca la verità nascosta e scopre che la luce dello Spirito Santo è necessaria. Così, spontaneamente, si lega la lettura con la preghiera e il cuore si rivolge a Dio sempre più intensamente. Di questo rivolgersi, di questa "conversione del cuore" si parla nei messaggi di Medjugorje fin dall'inizio. In chi legge così la Sacra Scrittura nasce un profondo desiderio non solo di capire sempre di più la Parola di Dio, ma anche di compiere quello che essa concretamente richiede. Così la lettura della Scrittura si trasforma in un tempo dedicato alla preghiera ma che si allarga anche in un operare secondo Dio, in un' azione ispirata e aiutata della lettura della Bibbia.

Chi legge la Bibbia partendo dai messaggi di Medjugorje, come il biblista che s'immarge nei messaggi, scoprirà i paralleli sui contenuti. A titolo d'esempio, ecco qualche testo: Bisogna menzionare la similitudine dell'inizio. "Credete al vangelo" e "il Regno dei cieli è vicino", così leggiamo all'"inizio del vangelo di Gesù Cristo" (Mc 1,1 e 1,15). L'appello a credere e la coscienza della vicinanza del Regno dei cieli diventa nuovamente realtà a Medjugorje. Anche qui, si è iniziato con l'appello alla conversione e da qui la vicinanza del regno dei cieli è da sperimentare perché si sviluppa nuovamente e chiaramente: Giovanni Battista ha annunciato, per ordine di Dio, la chiamata alla conversione; durante festa del Battista gli avvenimenti di Medjugorje sono iniziati. L'appello alla conversione è il fondamento dei messaggi rivolti agli uomini.Anche a Medjugorje la preghiera e il digiuno sono sottolineati come passi per la conversione, quello che Gesù stesso ha racommandato ai suoi (Mr. 5,5-18 e Mc 9,29). A proposito della preghiera, nel Vangelo e nei Messaggi è detto che non possiamo rallentare, perchè nella preghiera ci rivolgiamo a Dio. Il digiuno in diversi posti è detto indispensabile, perchè ci rende liberi dai legami delle cose passeggere e ci rende liberi per Dio e per i suoi desideri. Di grande importanza sia nella revelazione biblica sia nei messaggi di Medjugorje, è la pace come dono di Dio ma anche come frutto dell'umana fatica. La pace è donata agli uomini come un compito; il Vangelo chiama beati gli operatori di pace (Mr. 5,9) ma la Bibbia dice anche chiaramente che la pace viene da Dio. "Il Signore benedica il suo popolo con la pace", prega il salmista (Salmo 29,11) e l'augurio di benedizione di Paolo è: "Il Signore della Pace vi doni la pace" (2 Tess 3,16). I messaggi di Medjugorje ugualmente sottolineano il significato del proprio agire per la pace e la necessità di chiederla come dono di Dio.

Tutto ciò non è un supplemento o una nuova tappa della rivelazione, ma è un urgente richiamo a realizzare nella vita ciò che già ci ha detto la Parola di Dio nella Sacra Scrittura. La particolarità dei messaggi di Medjugorje consiste nel fatto che la Madre l'indirizza ai suoi "cari figli". Come Madre dei cristiani e Madre della Chiesa, Maria porta alla memoria il Vangelo di suo figlio, amorevolmente ma anche insistentemente.

Sr. Emmanuel della comunità delle Beatitudini ha sottolineato un significato molto attuale dei messaggi di Medjugorje riguardo alla Sacra Scrittura. Da Medjugorje manda regolarmente delle notizie a Abbaye Blanche a Mortain in Francia, dov'è di casa, da dove vengono diffuse in tutto il mondo. Il 15 gennaio 1994 si legge: "Siamo invasi di un fiume di profezie, un fiume confuso, confermante, contraddicente. Diciamo grazie alla Gospa perchè ci guida alla sorgente vera della luce, che è la rivelazione vivente della Bibbia."

Vicka una volta diceva: "La Madre di Dio dice: "prendete ogni mattina la Bibbia e leggete qualche riga e vivetela durante il giorno. Così troverete la risposta a tutto quello che il giorno vi porta." Questo non vuol dire che dobbiamo aspettarci che con la lettura della Sacra Scrittura le risposte alle nostre domande arrivino come lampi. Ma chi regolarmente legge la Scrittura sarà sempre più penetrato dallo Spirito di Dio che ci parla tramite Essa e così troverà le risposte alle domande della vita. L'opinione erronea che dalla Bibbia si può subito avere la risposta su ogni problema della vita, deve essere rifiutata.

MESSAGGI CHE SI RIFERISCONO A PAROLE BIBLICHE

I messaggi di Medjugorje sono un'invito pressante che ci è rivolto per vivere il Vangelo. Abbiamo già parlato dell'appello alla conversione , che è il punto comune tra l'inizio dei Vangeli e i messaggi della Madonna. Ecco ancora qualche altra affermazione importante della Buona Novella confrontata con i messaggi di Medjugorje.

"..Che dovevano pregare senza sosta e senza stancarsi mai. (Lc 18,1)

Il fatto incredibile che la Madonna appaia per così molto tempo a Medjugorje, Lei stessa lo spiega con l'indicazione: "Voglio insegnarvi a pregare." (12 giugno 1985). Il fine di questo insegnamento è la preghiera continua. Siamo sempre di nuovo invitati a pregare senza sosta. La preghiera continua sarà realizzata quando uno in tutto ciò che pensa, dice e fa non perde più di vista Dio, essendo sempre amorevolmente cosciente della Sua presenza. Una tale attenzione a Dio non impedisce in nessun modo di compiere tutti i compiti della vita. Al contrario, chi sempre ha Dio davanti a sé, è anche cosciente della sua responsabilità davanti a Dio in ogni suo fare e non fare e non perde mai la speranza nella sua consolazione e nel suo aiuto perchè sa che Dio è presente, anche per lui. Questo stato di preghiera continua, richiede però tempi di preghiera particolari, nei quali sempre ci si rivolge di nuovo coscientemente a Dio. "Vi prego, figlioli, andate coscientemente alla preghiera." (28 novembre 1985) e "Voi, cari figli, non potete capire quanto è preziosa la preghiera finchè voi stessi non dite: adesso è il tempo per la preghiera! Adesso nient' altro è importante, adesso nessuno è importante per me se non Dio." (2 ottobre 1986). Così la Madonna invita alla preghiera. In un certo senso, un tempo di preghiera regolare quotidiano è già una preghiera continua, perchè è una preghiera che viene ripresa sempre di nuovo, perciò non finisce più. In questo senso la Madonna chiama ad iniziare ogni giornata con la preghiera e a concluderla con la preghiera. Una tale abitudine, quando si tratta di vera preghiera, preghiera del cuore, con certezza fa si che la preghiera prende il primo posto nella vita. La Madonna non chiama a questo solo il singolo, ma anche le famiglie. Lei desidera che la nostra" giornata sia solo preghiera e completo abbandono a Dio." (4 settembre 1986). Nei messaggi del giovedi e del 25 del mese si parla così tanto solo dalla preghiera. Marija ha scritto una volta come dedica a un libro, che la Madonna ogni giorno dice di pregare. E ha aggiunto: "Tramite la preghiera potete ottenere tutto, anche quello che pensate che sia impossibile."E' la stessa cosa che Gesù dice della preghiera: "Se rimanete uniti a me e le mie parole sono radicate in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato." (Gv 15,7) La Madonna cominciava il suo insegnamento sulla preghiera, esortando i veggenti a qualche preghiera vocale - così come Gesù ha risposto alla domanda dei discepoli, insegnando a pregare con il Padre Nostro. (Lc 11,2) La parte centrale dell'insegnamento della Madonna, è nell'invito a pregare con il cuore: "Cari figli! Oggi vi invito: pregate con il cuore..." (2 maggio 1985). Quando sono state fatte delle domande a proposito, i veggenti hanno sottolineato quanto sia importante pregare con il cuore. Per esempio Marija dice: "La Gospa ci guida a pregare con il cuore. Il cuore deve essere con quello che le parole dicono" e in un' altra occasione: "Tutto quello che crea dei dispiaceri deve essere presentato con fiducia, raccomandato, per diventare liberi e per poter pregare con un cuore leggero." Nell'insegnamento della Madonna i veggenti hanno di nuovo imparato quello che è già scritto nella lettera ai Filippesi: "Non angustiatevi di nulla, ma rivolgetevi a Dio, chedetegli con insistenza ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo." (Fil 4,6) La preghiera del cuore non mostra solo degli effetti soprannaturali ma si espande benefica anche nel ambito naturale: aiuta a superare la stanchezza e dona gioia e riposo. Il rivolgere il cuore con amore, cioè tutta la persona è coinvolta, è la cosa più importante per la preghiera. Sia nella fatica dell'inizio o nel compimento della preghiera continua. "Pregare con il cuore, è la cosa piu importante" (Marija), e "Questa è la preghiere vera" (Ivan). Sono le testimonianze di due giovani che sono stati guidati direttamente dalla Madonna alla preghiera vera.

".. Può essere scacciato solo con la preghiera e il digiuno." Mt 17,21)

Quando Gesù era con tre dei suoi discepoli sul monte della trasfigurazione, gli altri discepoli hanno vissuto l'incontro con un posseduto e la straordinaria potenza del male. Solo quando Gesù è tornato e ha minacciato il demonio, questi ha lasciato quel povero uomo. Ai discepoli meravigliati, Gesù insegna che questo è possibile solo con la preghiera e il digiuno (Mt 17,14-21). Anche se il significato delle visioni e il messaggio in esse contenuto non può consistere nella trasmissione di nuove verità di fede, essi ci ricordano le verità dimenticate. Non è stato forse quasi dimenticato, tra i cristiani, il digiuno come arma efficace contro il male? Nel discorso della montagna Gesù spiega lungamente come ben digiunare (Mt. 6,16-18), lui stesso digiuna (Mt. 4,2) e giustifica il digiuno a tempo opportuno (Mt. 9,15). Nel messaggio di Medjugorje, fin dall'inizio, il richiamo al digiuno ha il suo posto. I veggenti fin dall'inizio delle apparizione lo trasmettono. Nei messaggi del giovedì viene sempre di nuovo ripreso. la Madonna si rivolge così alla nostra più intima disponibilità (si deve digiunare "col cuore" 20 settembre 1984). Ci motiva con l'indicazione che il digiuno è un contributo per superare il male e ce ne dice anche la misura, che è certamente ben percepibile, ma - per un uomo sano - è sicuramente realizzabile: due volte la settimana. L'appello al digiuno è nel messaggio di Medjugorje un invito, non un comandamento, l'invito di una madre che ama ai suoi figli che crede capaci di grandi cose e con cui tratta anche di grandi cose. Tutti i sei veggenti già dicevano 1982 che tramite il digiuno e la preghiera possono essere evitate le guerre. Per questo i profeti dell'Antico Testamento nei tempi di guerra hanno chiamato al digiuno e alla preghiera. Noi veneriamo Maria come Regina dei Profeti. Il suo invito risuona in un tempo che è caratterizzato da catastrofi e pericoli. Dobbiamo essere grati di essere illuminati su certe contesti che da solo non potremmo vedere. E' importante che l'invito al digiuno sia sempre unito all'invito alla preghiera. Solo la preghiera, l'essere rivolti verso Dio, dona al digiuno il suo giusto valore e la sua efficacia. Il digiuno scelto liberamente produce i suoi buoni frutti in diversi modi. Libera da dipendenze e da legami e così rende liberi per quello che Dio vorebbe dare. Anche molte opere di carità sono possibili solo tramite qualche rinuncia. Chi digiuna coopera alla pace, alla salvezza, alla vittoria del bene.

"Beati gli operatori di pace" (Mt 5,9)

Il primo appello della Madonna a Medjugorje é stato il richiamo alla pace tra Dio e gli uomini e anche tra gli uomini. Dio ci offre la pace. Noi dobbiamo collaborare. Per il quinto anniversario di questo messaggio di pace, questo richiamo viene espresso con più urgenza: "Cari figli! Il Signore mi permette di costruire con Lui quest'oasi di pace. Desidero invitarvi a custodirla affinchè quest'oasi sia sempre pura. Ci sono quelli che con il loro desinteresse annientano la pace e la preghiera. Io chiamo a dare testimonianza e a custodire la pace con la vostra vita." (26 giugno 1986). Fin dall'inizio delle apparizioni la Madonna si è presentata come Regina della Pace. Dalla Sacra Scrittura sappiamo che la pace è un dono di Dio agli uomini: il Signore benedice il suo popolo con la pace (Ps 29,11). Lui la regala (Jes 26,3), da lui essa deriva (Ap 1,4). Così Paolo nelle sue lettere supplica, sempre di nuovo, la pace da Dio per le comunità.

Il nostro compito è di domandare a Dio questa pace ma anche d'impegnarsi per essa. "Cari figli! Io vi invito a contribuire alla pace con la vostra pace, perché gli altri vedendo la pace, comincino a cercare la pace. Voi, cari figli, siete nella pace e non potete capire che vuol dire la mancanza di pace. Per questo vi invito ad aiutare con la vostra preghiera e la vostra vita che in tutti gli uomini venga distrutto il male e che le menzogne, che satana usa, vengano scoperte. Pregate che in ogni cuore domini la verità." (25. settembre 1986) Così la Madonna ci parla e sottolinea che il nostro impegno per la pace consiste prima di tutto nel vivere noi stessi in pace, che la mancanza di pace ha le sue radici nel male, che nasce nel cuore ingannato e che l'inganno ha il suo inizio in satana. I veggenti dicono sempre che siamo chiamati a "fare pace", cioè che ci è richiesto di fare dei passi che conducono alla pace e che aiutano a superare la mancanza di pace. Ci sono valori ai quali non si può rinunciare e che non possiamo mai abbandonare. Egoismo e prepotenza certamente non sono tra questi: bisogna vincersi. Gesù con la sua offerta in croce ha reso possibile la pace e "nella sua persona ha ucciso l'inimicizia" (Ef 2,14 f). Gesù, il crocifisso, ci viene mostrato qui come sorgente e causa della pace. La croce diventa così il segno della riconcilazione e della pace. "Fare pace" richiede molto spesso la disponibilità di portare la croce. Per questo la Madonna chiede anche: "Cari figli, pregate davanti alle croce per la pace!" (6 settembre 1984). Questo ci aiuterà a superare la nostra impotenza verso tutto ciò che impedisce la pace.

"Siate riconoscienti" (Col 3,15)

In quasi ogni suo messaggio a Medjugorje, la Madonna ringrazia coloro che hanno risposto alla sua chiamata. Certe volte ringrazia anche per altre cose: la disponibilità a consacrarsi a lei, le preghiere, la fatica e il sacrificio, il vivere i messaggi nella vita. Ringrazia tutti quelli che fanno qualche cosa per Lei, "per ogni risposta ai messaggi" (8 gennaio 1987). Ci si rende conto del significato di questo grazie, tanto più si sente questo "grazie" rivolto a noi stessi.

Un giovane una volta ha chiesto a Marija Pavlovic, stupito dal grande flusso di pellegrini al quale lei era esposta, come poteva sopportare un tale pressione. Marija ha risposta: "Se tu sapessi com'è la Madonna quando ringrazia!"

La Madonna non ringrazia solo noi, ma ringrazia anche Dio perchè concede la sua venuta a noi. Il comportamento di Maria ci ricorda che anche noi abbiamo tante ragioni di essere grati. La parola "ringraziare" nella lingua tedesca ha qualcosa a che fare con la parola "riflettere". Chi ringrazia ha capito cosa ha ricevuto. L'apostolo Paolo ci ricorda, nella sua domanda retorica, dell'amore di Dio che dona tutto di sé: "Se hai qualche cosa, non è forse Dio che te l'ha data?" (1 Cor 4,7). Nei messaggi di Medjugorje ci viene ricordato con insistenza il nostro dovere di ringraziare. Non si tratta solamente di un dovere di ringraziamento esteriore, accontentarsi diquesto sarebbe già la fine della gratitudine! La Madonna dice che la nostra vita dev'essere un gioioso ringraziamento che sgorga come un fiume dal nostro cuore! Per tutte le grazie concesse, anche le cose più piccole, dobbiamo ringraziare Dio, per diventare capaci di dire grazie per le cose grandi. (25 settembre 1989, 25 agosto 1995, 25 ottobre 1995)

Troppo spesso siamo superficiali verso le grazie ricevute. L'evangelista Luca lo dice con il racconto dei 10 lebbrosi guariti. Sulla strada per Gerusalemme vengono incontro a Gesù e Gli chiedono di guarirli. Gesù dice: "Andate, mostratevi ai sacerdoti!" E mentre vanno dai sacerdoti, sono guariti. Uno di loro però ritorna quando vede che è guarito e loda Dio a gran voce. Si getta a terra davanti ai piedi di Gesù e lo ringrazia. Allora Gesù dice: "Sono stati guariti tutti e dieci. Dove sono gli altri? Nessuno di essi è ritornato, per rendere gloria a Dio, fuorchè questo...?" (Lc 17,11-19)

Per noi deve essere diverso. La Madonna ci chiede di ringraziare senza smettere mai. I segni esterni di un atteggiamente di gratitudine sono le parole di ringraziamento ma anche il digiuno; le opere buone sono anche adatte a questo scopo. Importante però è l'atteggiamento di amore e di rispetto verso colui che ci fa un dono.

"Rallegratevi nel Signore (Fil 3,1)

Il Cristianesimo è la religione della gioia, il cristiano rivolge la sua vita verso la buona novella che Cristo ha portato. Lui parla prima del compimento verso il quale ci vuole guidare: "Allora il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi toglierà la gioia" (Gv 16,22) e l'apostolo grida anche a noi come ai Filippesi: "Rallegratevi nel Signore in ogni tempo! Ancora vi dico: rallegratevi!" (Fil 4,4)

Nei suoi messaggi, la Madonna ricorda sempre che abbiamo tutte le ragioni per la gioia, particolarmente il 25 agosto 1988 dice: "Cari figli! Oggi vi invito perché vi rallegriate della vita che Dio vi dà. Miei cari figli, rallegratevi in Dio Creatore, che vi ha fatto in maniera così meravigliosa! Pregate, che la vostra vita sia un gioioso ringraziamento..." Maria sa anche che la nostra gioia è in pericolo: "Il diavolo opera ancora più fortemente, per prendere da ciascuno di voi la gioia. Con la preghiera potete disarmarlo completamente e assicurarvi la vostra felicità..." (24 gennaio 1985) E ci promette: "Nella preghiera scoprirete la gioia..."(28 marzo 1985). Lei, che è entrata nella gioia di Dio che non finisce più, ci invita: "Rallegratevi con me!" (18 aprile 1985)

"Dov'è lo Spirito del Signore, là c'è libertà" (2 cor 3,17)

Possiamo parlare del regalo della libertà solo in maniera limitata e umana. L'insieme dell'onnipotenza di Dio e della libertà umana resterà sempre un mistero inscrutabile. La libertà che Dio ci dona è il punto di partenza per poter rispondere al Suo amore con il nostro amore, perchè non si può costringere nessuno ad amare. La libertà include anche il rischio del rifiuto. Papa Giovanni Paolo II ha constatato, in un discorso durante una visita pastorale a Vienna, che la storia dell'umanità è la storia della libertà mal usata.

Il messaggio di Medjugorje ci chiama a finire con questo uso sbagliato! Ci dice anche che Dio ha bisogno di noi per il compimento del suo piano di salvezza. "Senza di voi, Dio non può realizzare ciò che vuole. Dio ha donato a tutti voi una volontà libera e voi la state usando." (30 gennaio 1986). Dio ha regalato una parte di libertà a noi e adesso Lui non ne dispone più. Gli appelli della Gospa nei messaggi di Medjugorje sottolineano questa nostra liberà: "Io sono con voi, ma non posso prendervi la vostra libertà." (7 agosto 1986). Dobbiamo agire "comepersone libere, non come coloro che prendono la libertà come scusa per il male, ma come servitori di Dio." (1 Pt 2,16)

"Fate questo in memoria di me! (Lc 22,19 e 1 Cor 11,24-25)

Quando si chiede ai veggenti quale preghiera la Madonna raccomanda di più, tutti indicano la celebrazione della Santa Messa. Il Concilio ci ha ricordato che in essa si compie l'opera della nostra redenzione, che è il culmine e la sorgente della nostra vita di fede. Nei suoi riti include tutto quello sul quale è fondato il nostro essere cristiani: il rinnegamento del peccato, l'ascolto di Dio e il parlare con Lui, l'abbandono in Dio, l'adorazione e l'essere inviati. Nella celebrazione della Santa Messa incontriamo Cristo nel suo Vangelo e nel Pane di Vita. Quest'incontro ci rende capaci d'incontrare in modo giusto nella vita quotidiana le persone, perchè un frutto della Santa Messa è anche la pace. Un messaggio riassume tutto questo: "La Santa Messa deve essere la vostra vita." (25 aprile 1988)

Medjugorje c'insegna a prendere tempo per la Santa Messa, a prepararci e a meditarla. Tanti finiscono di non andare più a Messa perché non sono più capaci di celebrarla in maniera giusta, "La Messa non mi dona niente", dicono poi. Tramite Medjugorje tanti hanno nuovamente capito: la Santa Messa è un tempo che ci è donato, nel quale Gesù ci dona le sue grazie. Per questo dobbiamo venire con amore e accettare la Messa con amore, participando più attivamente. Quando un pellegrino diceva di non avere tempo per la Santa Messa, la veggente Marija ha risposto che dipende dai criteri con i quali si divide il proprio tempo.

Si ricordi qui il messaggio che invita all'Eucaristia, del 25 settembre 1995: "Cari figli! Oggi vi invito ad innamorarvi del Santissimo Sacramento. Adorate Gesù nelle vostre parrocchie, così sarete uniti con tutto il mondo e Gesù diventerà il vostro amico."

"A chi avrete rimessi i peccati, saranno rimessi." (Gv 20,23)

La pace comincia nel proprio cuore con la pace con Dio. Per ottenerla, Cristo ci regala il sacramento della riconciliazione, la Santa Confessione. Dove è donato e ricevuto questo Sacramento, là Gesù si volge nuovamente alla persona e si compie ciò che nel Vangelo è ripetutamente descritto. Le parole di Gesù si avverano: "I tuoi peccati ti sono rimessi. La tua fede ti ha salvato. Va in pace." (Lc 7,48,50) e "Va e non peccare più!" (Gv 8,11)

I sacerdoti che hanno ascoltato le confessioni a Medjugorje, sanno quanto spesso esse sono l'espressione di una conversione vera. Si deve conservare la pace con Dio, che è stata ottenuta. La confessione regolare è un aiuto per perseverare e vivere questa conversione.

La Madonna consiglia di ricevere mensilmente il Sacramento della Confessione (6 agosto 1982). Le numerose confessioni a Medjugorje testimoniano sia la conversione di colui che ha perso lo stato di grazia sia l'aiuto per chi vuole seguire l'invito della Sacra Scrittura di perseverare nel Bene: "Crescete nel la grazia!" (2 Pt 3,18)

"Rivestitevi dell'uomo nuovo, che è fatto secondo l'immagine di Dio nella giustizia vera e nella santità." (Ef 4,24)

Essere cristiano è la chiamata alla santità, a una viva unione con Dio. Per questo Paolo parla, nelle sue lettere, rivolgendosi ai cristiani come ai "santi chiamati" (Rm 1,7; Cor 1,2) e invita continuamente a tendere alla santità (1 Tess 4,3; Cor 7,1). La chiamata alla santita è uno dei temi centrali dei messaggi, rivolti a tutti senza distinzione (25 settembre 1988). La domanda rivolta a noi, "d'accettare il cammino della santità" (25 giuglio 1987) è fondata sull'amore di Maria. Lei vuole che diventiamo santi, lei vuole rivestirci di santità e guidarci sulla via della santità. Questa è una delle ragioni della sua lunga presenza a Medjugorje. Lei chiama i suoi messaggi "il seme della santità" (10 ottobre 1985) esprimendo così che, con tutta la nostra necessaria fatica, la cosa decisiva è l'azione di Dio. Così Maria ci chiama a pregare per il dono della santità e parla della sua gioia che è per tutti coloro che sono sul cammino della santità. (24 lugli 1986)

Dove la santità è messa in relazione solamente con "l'elevazione agli altari", la chiamata universale alla santità è incomprensibile. Come la Sacra Scrittura, la Madonna intende per santità quell'unione con Dio che ha il suo fondamento nel battesimo. Nel corso degli anni e con l'aiuto di Dio, dobbiamo svilupparla per poi, un giorno, vedere il suo compimento nella gloria del Cielo.

"Ecco tua madre!" (Gv 19,27)

La lunga presenza della Madonna a Medjugorje è sorprendente. Anche il suo rimanere è un messaggio per noi. Sperimentiamo la sua materna vicinanza e riconosciamo che non siamo lasciati soli dal cielo, in questo nostro tempo così difficile. Ci dice: "Cari figli! Oggi vi invito a riflettere, perchè sono con voi così a lungo. Sono la mediatrice tra voi e Dio. Perciò, cari figli, vi chiamo a vivere con amore tutto quello che Dio desidera da voi. Perciò, cari figli, vivete in umiltà tutti i messaggi che vi dò." (17 giuglio 1986)

Per mezzo di Maria il figlio di Dio voleva entrare nel nostro mondo e per mezzo di Maria siamo invitati a fare ciò che Lui ci dice (Gv 2,5). Questa è la missione di Maria che rimane con noi. I teologi hanno preso da qui l'insegnamente di Maria come modello della Chiesa: anche la Chiesa deve portare Gesù agli uomini e insegnare loro a compiere la sua parola. E ogni singola persona nella Chiesa ha il compito di trovare Gesù per sé e di vivere secondo la sua parola e guidare altri a Gesù. Medjugorje ci dona una nuova speranza per mezzo di Maria, che ci dice: "Io sono vostra madre e voglio condurvi a Gesù." Un sacerdote di Medjugorje ha riassunto il significato di Maria per noi a partire dell'esperienza dei giovani veggenti: la sperimentano come una madre che vorrebbe abbracciare tutto il mondo.

"Chi vuol essere il mio discepolo, prende ogni giorno la sua croce." (Lc 9,23)

La sequela alla quale Gesù ci chiama, abbraccia un cammino e ha una meta. Sono entrambi indicati nella preghiera finale dell' "Angelo di Dio": guidaci per la passione e la croce alla gloria della risurrezione. Con questo è anche spiegata la domanda riguardo il significato ultimo della sofferenza umana. Una logica orientata solo su questo mondo non può spiegare la tensione di un desiderio di felicità non esaudito. Il Vangelo ci porta al di là degli orizzonti della nostra esperienza e della nostra comprensione. Ogni croce, portata uniti a Gesù e resa a Dio, è unita alla forza salvifica della croce di Cristo. Per questo Paolo scrive: "Voglio conoscere Cristo e la potenza della sua resurrezione e la comunione con la sua sofferenza." (Fil 3,10)

La Madonna non viene a Medjugorje per toglierci la croce. Lei è una madre molto realista che non propone delle illusioni ai suoi figli. Lei conosce la necessità della croce e della sofferenza e invita ad accettare con amore la croce della vita. Gesù porta la croce per amore per noi e noi dobbiamo seguirlo portando con amore la nostra croce. Il 5 aprile 1985, Venerdi Santo, la Madonna ha detto: "Non abbiate paura di portare la croce. C'è mio figlio che vi aiuterà."Maria c'invita a pregare molto spesso davanti alla croce ed a meditare la passione di Gesù e promette grazie particolari. In ogni tribolazione la croce diventa gioia, non come atmosfera o sentimento, ma come profonda conoscenza di fede.

Alla fine di questi pensieri voglio rivolgere l'attenzione a chi aiuta i malati. Non solo ai medici e alle infermiere, ma a tutti coloro che sono presenti, quando chiamati. Nella Sacra Scrittura è narrato che Maria è andata in fretta per le montagne da Elisabetta, quando l'angelo le dice che la sua anziana parente aspetta anche lei un bambino. Maria sa che le sue giovani forze, il suo affetto sono necessari. Si mette in cammino e si reca in fretta dov'è la casa di Elisabetta. Sentiamo come la gioia di poter aiutare fa affrettare il suo passo. Noi tutti possiamo diventare uomini che sono gioiosamente pronti ad aiutare: i sani, quando lavorano, i malati quando uniti a Cristo offrono la loro sofferenza che riceve, così, forza salvifica. Proprio gli uomini che portano la croce possono sapersi uniti a Maria, come lei stessa dice in un messaggio: "Io sono con voi e la vostra sofferenza è anche la mia. Grazie, per aver risposto alla mia chiamata!" (25.4.1992)

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fra Ljudevit Rupcic

ENTRARE NEL 2000 CON LA GOSPA

Non possiamo fermarci al presente perché il futuro incalza. Ma entreremo nel futuro o vi saremo precipitati? Il futuro è inevitabile ed incerto: Dio e gli uomini, però, lo possono rendere certo e umano se sono determinati a renderlo tale. L'uomo deve incontrare Dio nel presente per avere una buona relazione con Lui, cosa che deciderà il suo futuro. L'incontro di Dio con l'uomo è decisiva per l'uomo, sia che esso accolga Dio o Lo rigetti. L'uomo è condizionato; non può crearsi da se stesso e non può realizzarsi senza Dio. A fianco di Dio o contro Dio, può solo ricadere nel nulla.

LA SITUAZIONE ATTUALE

La situazione dell'umanità è allarmante perché ha, almeno una buona parte, preso la strada per il futuro senza Dio e contro Dio. Anche se non sempre nega la sua esistenza, nega la sua qualità di valore supremo, cosa che determina il suo agire ed il suo futuro.

Oggi l'uomo accetta quello che è stato proposto alla coppia originale: divenire dio rifiutando Dio. Questo atteggiamento capovolge tutto, nell'uomo ed intorno a lui. L'uomo non è più originale e normale, ma peccatore. Le sue opere, sono le opere del peccato; la ricompensa, la punizione. La sua atmosfera vitale cambia rispetto a quella che era originalmente la sua. Tutto si rivolge contro di lui e passa da un male all'altro, dal fratricidio alla costruzione della Torre di Babele, al diluvio, fino ad arrivare alla dicadenza.

IL CUORE DEL PROBLEMA

La storia dell'umanità ha mostrato che gli uomini non sono mai stati senza un dio. Se rifiutavano il vero Dio, se ne creavano un altro che era sempre a immagine dell'uomo. Qual'è l'origine di tutto ciò? L'uomo realizza che lui e tutto quello che esiste intorno a lui, non ha un fondamento esistenziale in lui stesso. Ha paura del niente e decide con forza e con determinazione di rassicurarsi, la paura del niente lo spinge, con un sforzo dubbio, a diventare dio, cosa che conferma la sua debolezza, la sua impotenza, il suo fallimento. L'uomo non è capace di dare una certezza alla sua esistenza umana. Nel pericolo mortale del niente, si mette, angosciato, a fuggire se stesso ed il niente. Tutto quello che decide di fare per rassicurarsi, si trasforma in maledizione e in disastro. Il desiderio di diventare Dio senza Dio, alla fine porta l'essere umano alla catastrofe. La costruzione e la caduta della Torre di Babele è il monumento all'alienazione radicale dell'umanità di Dio e dell'uomo.E' un tentativo sterile di riempire il suo vuoto e di deificarsi. La Bibbia dice che l'uomo prima di essere creato non era altro che polvere. Dio l'ha creato modellandolo dalla terra del suole e soffiando in lui il suo alito di vita. Dopo la caduta, l'uomo ricade in questo primo stato e non può rialzarsi con le sue forze. Resta sottomesso alle leggi della terra. E' polvere, più cerca di liberarsi da se stesso, più il suo stato di debolezza si manifesta. L'uomo pensa di trovare la via d'uscita da questo vuoto interiore in una fuga in avanti ma, separato da Dio e abbandonato a se stesso, ridiventa quello che era: polvere. La paura del pericolo e la mancanza d'essenza conducono l'uomo a sempre maggiori sforzi per liberarsi da questa prospettiva con tutti i mezzi disponibili, che sono connessi, così che l'uomo finisce per danneggiarsi. Non può più liberarsi dal nulla che è divenuto talmente una parte della sua natura che non può più fuggirlo. Il suo desiderio di fuggirlo, resta solo un desiderio e tutto ciò che inizia in questa direzione, è solo un fallimento che conduce alla catastrofe.

LE CONSEGUENZE DI QUESTO COMPORTAMENTO

La storia dà degli esempi di questa grande debolezza, della paura dell'uomo, della sua fuga in avanti e della sua caduta,dalle sue altezze giù, in un profondo abisso. In breve, il risultato del tentativo di un'affermazione di se stesso che non porta a niente. La crisi dell'umanità è un'espressione dell'essenza dell'uomo. Le soluzioni politiche ed economiche non portano verso la via d'uscita. "Il futuro è un'illusione" (Freud) può essere solo la distruzione dell'uomo. Il futuro del 21mo secolo minaccia l'uomo invece che liberarlo e salvarlo.

La crisi dell'uomo è permanente perché ha perduto l'essenziale. Cerca di trovare in se stesso quello che può solo trovare in Dio. Ecco il suo errore fondamentale. Tutte le riforme e le proposte che sono offerte al di fuori di Dio, conducono a una nuova decadenza ed a una nuova decezione.

IL PECCATO

Il divorzio tra Dio e l'uomo non è uno stato originale ma il risultato di un atto libero dell'uomo. L'uomo avvelenato dal peccato, diviene sottomesso alle sue leggi e incapace di uscire da se stesso e ritornare nella condizione che lo oltrepassa, può solo ricevere e non meritare o riassicurarsi da se stesso. Quando i primi uomini furono scacciati dal Giardino dell'Eden, partirono verso Est, la direzione opposta della Terra Promessa. Il giardino dell'Eden è l'immagine dell'uomo legato a Dio e il lascare i giardino è l'immagine del suo stato senza Dio. A causa del peccato, l'uomo è esiliato in un paese straniero, nel deserto, dove non può più trovare quello che ha besogno per vivere. Ha perduto tutto quello di cui aveva bisogno. Il cammino conduce dall'omicidio fino alla Torre di Babele. Oggi, il cammino è lo stesso anche se un pò più moderno. Più è lungo, più s'allontana da Dio e porta delle conseguenze nefaste. Una via puramente umana verso la realtà è falsa. Abramo ha preso la direzione della Terra Promessa seguendo la Parola di Dio e il Suo insegnamento.

La storia è creata da Dio e dagli uomini peccatori. La benedizione e la maledizione camminano in parallelo, l'amore di Dio e la pulsione verso il niente sono contemporanei: Set e Caino, Noé e i suoi contemporanei pervertiti si trovano faccia a faccia.

ESISTE UNA VIA D'USCITA?

Si, esiste una possibilità d'uscirne, a condizione di restare legati aDio, altrimenti l'uomo non fa altro che allontanarsi maggiormente per scomparire nelle tenebre, in una foresta vergine, nell'odio, nella debolezza, nella solitudine e nella decadenza. Allo stato attuale, contando unicamente su se stesso, l'uomo può solo essere precipitato nel futuro. Esiste una soluzione per questo stato dell'uomo contemporaneo? Si, a condizione che cambi il suo modo di pensare perché non può uscirne funzionando nello stesso modo.La verità sulla relazione tra l'uomo e Dio è sfortunatamente oscurata. L'iniziativa dell'esistenza dell'uomo e la sua realizzazione vengono da Dio, che è Amore e che chiede un libero consenso e una libera collaborazione. L'uomo non può fare nulla senza Dio e Dio senza l'uomo non vuole fare niente che lo riguarsa, perché l'ha creato libero. Ecco perché il futuro dell'uomo sarà come Dio lo desidera e come l'uomo lo accetta o lo rifiuta.

La situazione nella quale l'uomo di oggi si trova non è invidiabile. Allontanato da Dio e dalla sua umanità non può aiutarsi da solo, nelle condizioni nelle quali si trova. Ma Dio può e lo vuole aiutare. Il Suo piano passa per Maria, Madre di Dio e Madre di "tutti gli uomini, specialmente dei credenti" (Vaticano II). Dio manda Maria agli uomini come Regina degli Apostoli per poter, con il suo amore materno e la sua grazia, convincere l'uomo del Suo amore e del suo desiderio di salvarlo e d'accettare il Suo piano, che include quello che è particolare e generale, interiore ed esteriore nel mondo. Dio afferma e rivela i valori fondamentali: Dio e l'uomo. Ecco perché il primo giorno delle apparizioni a Medjugorje, la Gospa tiene in braccio il Bambino Gesù, vero Dio e vero Uomo. Così ci dice che Dio esiste e che Dio è diventato uomo a causa dell'uomo. In Gesù, lo stretto legame tra Dio e l'uomo diventa evidente. Essi sono diversi ma inseparabili. Senza questo legame, l'uomo diventa la caricatura di se stesso, cosa che allo stesso tempo qualifca la sua attività. "Agere sequitur esse": l'uomo dipende da Dio nella sua origine, nella sua natura e nella sua azione. Questo legame determina la sua vita A questa verità s'aggiunge anche il dovere dell'uomo d'essere se stesso e non può essere tale se non legato a Dio. Può solo affrontare il futuro con Dio. Senza di Lui è il nulla. L'apparizione di Maria con il Bambino Gesù ha avuto luogo fuori dalla chiesa, sulla collina Crnica. Significa che questa apparizione riguarda tutti gli uomini e non solo i cattolici. Lei mira a tutta l'umanità.

Il primo motivo di quest'apparizione della Gospa con il Bambino Gesù, è l'errore tragico, teoretico e pratico, dell'uomo nella sua relazione con Dio. Il secondo motivo è l'amore materno della Gospa che non può rimanere indifferente alle conseguenze catastrofiche di questo errore. Dall'inizio delle apparizioni, ha fatto capire che veniva per aiutare gli uomini ad uscire dal pericolo nel quale si trovano. Vuole, quindi, essere riconosciuta dagli uomini, perché essi posssano capire e accogliere quello che lei dice come un messaggio che viene dal cielo. E' in questo senso che dobbiamo comprendere il significato e la frequenza di tanti miracoli che succedono per la sua intercessione, nella natura e nelle persone.

LA PACE

Il messaggio di pace della Gospa abbraccia e va al di là di tutto quello che l'uomo può desiderare e realizzare. Non è la condizione che segue una guerra, né il comportamento di chi è vinto o sotto schiavitù, né la condizione della morte. L'uomo non può raggiungere la pace da solo, la può solo accogliere come un dono perché la Pace è Dio stesso divenuto "nostra Pace" (Ef. 2,14) in Cristo. E' Lui il bisogno esistenziale dell'uomo e non l'opera e il merito dell'uomo. E' un dono che richiede la volontà d'essere accolto. Questo bisogno di Pace è legato alla natura umana. Senza Dio, l'uomo non può essere normale e comportarsi umanamente.

Se si facesse l'inventario del cuore umano, vi si vedrebbero numerose tendenze e illimitati desideri. A ogni desiderio corrisponde un bene che potrebbe soddisfarlo e appagarlo. Se non c'é soddisfazione, il cuore è teso, nervoso, inquieto e alla fine si mette ad inseguire appassionatamente questo bene desiderato con il rischio di non fermarsi davanti a niente e di usare tutti i mezzi per ottenere questo bene. Essendo così necessario, si serve di menzogne, di trucchi, di violenze, di guerre.

L'uomo non può trovare Dio, senza possedere Dio in se stesso. Tutto quello che Lo sostituisce è solo una perdita, il cammino preso è un errore e i mezzi sono improduttivi.

I desideri illimitati, come il desiderio della vita, dell'amore, della gloria e della ricchezza, non possono essere soddisfatti con dei beni limitati. Un desiderio illimitato cerca un bene illimitato. Nel tempo e nello spazio, tutto è limitato. L'inquietudine del cuore, che necessariamaente si trasmette a che è vicino, è un segno dell'assenza di Dio nell'uomo e della sua frustrazione. L'uomo può trovare la pace unicamente in Dio ma in Dio che è nel cuore, non solo in cielo o nella Chiesa.

L'assenza di Dio in un cuore, fa si che questo diventi un "covo di briganti" da dove escono l'inquietudine, l'odio, le guerre e ogni altro male. Questo significa che la pace è il valore più importante per l'uomo.

La pace è il messaggio più importante della Gospa a Medjugorje, lo scopo respetto quale tutto il resto passa in secondo piano. Ecco perché è comprensibile che il primo giorno la Gospa tenesse il Bambino Gesù nelle sue braccia. Questi sono il proposito e il regalo più preziosi della Gospa; ecco perché si è presentata come "la Regina della Pace". Questa Pace, Lei l'ha fatta nascere e l'ha offerta agli uomini.

Ai nostri giorni, Dio è terribilmente escluso dal mondo, cosa che parta a delle gravi conseguenze: la distruzione dell'uomo attraverso i conflitti familiari, le tensioni internazionali, milioni di persone senza diritto e lavoro, affamate e morenti nella miseria, nella malattia e nella schiavitù... La guerra silenziosa contro milioni di bambini non nati è anche una conseguenza dell'assenza di Dio. Il professore Balthasar Staehlin ha scoperto che l'assenza di Dio causa altrettante malattie moderne: la nevrosi, la psicosi, la depressione...

Il disordine nel mondo contemporaneo deriva dal fattto che Dio non è al primo posto nel cuore dell'uomo. Da tanto tempo Dio non ha il posto che Gli appartiene, questo rifiuto di Dio ci porterà a una fine del mondo apocalittica.

Questa situazione triste e senza soluzione del mondo, esige una conversione rapida a Dio. E' giustamente il grande messaggio della Madre di Dio a Medjugorje.

La conversione è il ritorno a Dio di tutta la persona: della sua ragione, del suo cuore, della sua intera vita; questo richiede un cambiamento radicale, di tutti i modi di fare, degli scopi da raggiungere, una conversione verso Dio. La conversione è il solo cammino perché l'uomo trovi Dio e scopra la vera pace in Lui. Ecco perché è conprensibile che la Gospa persista a sottolineare. "Cari figli, ancora oggi vi chiamo a una conversione totale. Mettete la vostra vita nelle mani di Dio" (25.1.88)

Il peccato non solo separa l'uomo da Dio ma lo separa anche dall'umanità intera. Senza conversione individuale, non c'è la conversione dell'umanità e il solo futuro è la decadenza totale, morale e biologica. Ancora le parole della Gospa: "Cari figli, invito ognuno di voi alla conversione. Questo tempo vi appartiene."

L'uomo e il popolo senza Dio sono condannati alla rovina. Una persona che non è convertita gira la schiena a Dio e il suo futuro, pesante conseguenza del peccato, può solo essere terribile. Un futuro che non promette la liberazione e la salvezza, non è un futuro ma un inferno. La Gospa ci vuole tutti portare a Gesù , perché Lui è la salvezza (25.6.94). Lo fa attraveso la Chiesa e nella Chiesa, "sacramento della salvezza del mondo" (Vaticano II). Lei entra in questo mistero come Madre della Chiesa perché Cristo, sulla croce, le ha affidato le cure di tutti i suoi menbri.

Chi asclude Maria dal mistero della salvezza, si oppone a un comandamento preciso di Cristo. Chi afferma di non avere bisogno di una madre, tradisce e manca di tutto. Quale madre può essere tale senza dare alla luce dei figli, senza amarli, senza occuparsi di loro, soprattutto quando sono in pericolo? Non esiste un pericolo più grande di quello di lasciare Dio e sprofondare nella sua perdita. Se si domanda perché la Gospa appare, bisogna rispondere con il fatto che Lei è obbligata ad apparire quando giudica il suo intervento materno necessario.

La Chiesa si trova in una crisi di crescita. Essa porta ancora la corazza feudale che è diventata una parte di se stessa. La porta come un peso e non come una protezione e diventa un popolo sempre meno in cammino. Non corre il rischio di diventare un'istituzione "indurita" - lo è già. Nuvole scure si raccolgono all'orizzonte; il mondo ha un odore cattivo, si decompone. Il sale ha perduto il suo sapore, con che cosa salare? Dio è considerato poco, è rifiutato insieme ad altri valori fondamentali.. Persino chi si considera discepolo del Cristo, mette in dubbio la Sua Divinità. Non c'è pericolo che la Chiesa si paganizzi - una buona parte lo è già. Un uomo, Paolo di Tarso, ha cristianizzato l'Europa. Oggi, migliaia di vescovi e di sacerdoti non possono , non sanno o non vogliono impedire che l'Europa ridiventi pagana.

La paura, l'incertezza e il panico s'impossessa degli apostoli di Cristo. Maria gli riunisce per la preghiera, come al momento della crisi dopo l'Ascensione del Cristo, per far venire lo Spirito Santo. Maria dice: "Ho scelto questa parrocchia e la voglio guidare." (1.3.84) Dice anche: "Cari figli! Voglio che prendiate la situazione seriamente e che capiate che molte cose dipendono dalla vostra preghiera" (25.7.91). "Cambiate vita, perché avete preso un cammino di decadenza" (24.3.92). " Vi porto la pace. Sono vostra Madre e la Regina della Pace" (25.7.88). Vuole dare al mondo questa pace che porta. La pace è Dio. Per questa ragione aggiunge: "Mettete Dio al primo posto nelle vostre vite perche Lui possa darvi la Pace..." (25.12.91). E' venuta per condurre tutti gli uomini a Gesù, "perché Egli -Lei dice - è la salvezza" (25.6.94). E poiché si sono allontanati da Dio, indirizza a tutti le parole " V'invito a una conversione totale" (giugno 1990).

Dobbiamo ben sottolineare con che cosa la Gospa ha iniziato la riforma della Chiesa: con Gesù Cristo nelle sue braccia e con un Vangelo radicale della fede, della conversione, della preghiera, del digiuno, della pace. I suoi primi testimoni e collaboratori erano dei piccoli. "Mio figlio Gesù Cristo vuole accordare delle grazie speciali attraverso di Me", dice il 17 maggio 1984. L'umiltà è la condizione per accogliere Dio. E' evidente, con Lei. Gli orgogliosi e i grandi sono tali solo davanti ai loro occhi; davanti a Dio non esistono in quanto tali e mettono dei grandi ostacoli alla venuta di Dio, non sono pronti ad accogliere Dio. La loro "grandezza" impedisce di vedere Dio e le loro parole impediscono di sentire il Vangelo.

I piccoli, al contrario, sono aperti per Dio: Lo cercano e sono pronti ad accoglierlo. Ascoltate Gesù dire: "Se non diventate come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli". Ecco perché la Gospa inizia il suo piano di salvezza del mondo con dei bambini, piccoli o grandi.

Maria è un esempio della distacco critico da avere nei confronti di tutto quello che nella Chiesa non è come dovrebbe. Non si stanca con attacchi, minacce od ordini; al contrario fa tutto il possibile perché tutto sia come deve essere. Serve ma non dirige. Consiglia ma non comanda. Ama ma non condanna. E' l'educazione materna del suo bambino, la Chiesa. Lei è perseverante nell'amore, nella pazienza, nei consigli e nei richiami. E' il suo modo di educare e di fare ordine, modo rivolto alla Chiesa che si è lasciata prendere dalle strutture del potere, dell'autorità e della legge, invece che del servizio.

Non senza ragione Dio vuole aiutare la Sua Chiesa, guarire l'uomo e le strutture ecclesiali attraverso Maria, perché Lei è Sua Madre. E' importante ricordare che Dio ha iniziato questo rinnovamento attraverso i laici. Maria e i veggenti sono laici. Non è per caso che dei laici l'abbiano riconosciuta per primi e che, sempre loro, per primi si siano uniti al suo progetto. Anche gli altri si sono uniti col tempo, ma i laici sono rimasti i primi apostoli e coloro che hanno messo in pratica i suoi messaggi. Si tratta della riabilitazione del ruolo dei laici che erano quasi soffocati dalle strutture ecclesiali di oggi. E' anche un richamo al rinnovamento della Chiesa che non può essere realizzato né senza i laici né senza la gerarchia.

Senza Maria e senza il suo servizio, non c'é Chiesa. Senza Maria,senza la sua verginità e la sua nuzialità, la Chiesa con questi attributi di Maria non esiste. E' in Maria che la Chiesa è santa, senza fallo e senza macchia (cf Ef. 5,27). Senza le qualità di Maria e senza chi le vive, il rinnovamento non ha successo e neanche esiste la santità nella Chiesa. La Chiesa mette seriamente in pericolo la sua innocenza, il Papa stesso deve pentirsi in suo nome.

Si sente la necessità del rinnovamento nella Chiesa ma si prendono vie che l'escludono. La protesta, le critiche e la disobbidienza alle richieste, anche se ingiustificate, della Chiesa sono solo delle teorie. Quello che è necessario, è la pratica della fede, della conversione e dell'amore. Senza questo, il rinnovamento è impossibile. Bisogna ritornare al Vangelo. La liberazione ha il suo perno nel Vangelo. Cercare la liberazione al di fuori del Vangelo è un nuovo cammino verso l'errore e la schiavitù. D'altra parte, è scandaloso che nella Chiesa che tiene il Vangelo in mano, si ponga la questione della liberazione. Gli uomini della Chiesa non sono stati fedeli: tutti devono convertirsi, dice la Gospa. Non c'è alternativa, come nel Vangelo.

CONCLUSIONE

L'uomo d'oggi ha un grande bisogno di Dio per poter essere uomo. Solamente entrando nel futuro con Cristo, potrà entrarvi in qualità di uomo. Non si tratterà più, allora, del futuro degli uomini. ma di quello di Cristo, perché in Cristo, Dio dà all'uomo il divino e l'umano e così gli apre le porte del fituro.

Dal Concilio Vaticano II, nel mondo e nella Chiesa non si sono verificati degli avvenimenti più importanti delle apparizioni della Gospa a Medjugorje. Quello che il Concilio ha espresso in teoria, qui si verifica in pratica e si realizza. E' il "secondo tempo" dello Spirito Santo che, secondo le parole di Giovanni Paolo II, ha creato a Medjugorje, nella Chiesa, un centro spirituale mondiale, che ha fatto si che dei piccoli, dei fragili di una razza di "gente con la testa alta" (arcivescovo Dyba), fossero dei fedeli e dei convertiti pieni di coraggio. Essi sono i "violenti" del Vangelo.

A Medjugorje la Gospa è uscita davanti al mondo per fermare questa migrazione nel nulla e per poter aprire il cammino verso il futuro con Cristo, attraverso i suoi messaggi evangelici e il suo servire materno.

Senza Dio, l'uomo non è l'uomo e non può avere un futuro umano. Può avere solo un futuro nel quale sarà precipitato, come in un abisso.

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fra Slavko Barbaric

GRUPPI DI PREGHIERA NEL MOVIMENTO SPIRITUALE MARIANO

I.

E' un fatto inderogabile che nel mondo siano nati numerosi gruppi di preghiera fondati dai pellegrini di Medjugorje. Questo è successo, e succede tutt'ora, per il desiderio espresso della Madonna di formare gruppi di preghiera. E' difficile saperne il numero esatto, di certo se ne contano migliaia (cfr. Rene Laurenten, Eight years, 1989, Milford, Ohio, the Riehle Foundation, pag. 56).

Il primo gruppo di preghiera è stato formato il 4 luglio 1982, un anno dopo l'inizio delle apparizioni della Madonna. Questo gruppo è ancora attivo e bisogna sottolineare che si tratta di un gruppo particolare. Secondo la testimonianza di Ivan il veggente, la Madonna aveva infatti chiesto a coloro che lo desideravano di radunarsi e pregare insieme, aggiungendo che Lei stessa sarebbe stata con loro in modo speciale.

La Vergine aveva anche chiesto di formare dei gruppi di preghiera in tutte le comunità parrocchiali, per aiutarLa con la preghiera a realizzare i piani che il Signore Le ha affidato. All'inizio il gruppo si radunava tre volte alla settimana sul Podbrdo: il lunedi, il mercoledi e il venerdi. Durante la preghiera la Madonna appare dando dei brevi messaggi. Ivan, Marija e Vicka la vedono, però soltanto Ivan può parlare con la Madonna e sentire i Suoi messaggi. Quando Ivan non può essere presente, è sostituito da Marija e quando lei è assente, la sostituisce Vicka. A volte gl'incontri sono riservati soltanto al gruppo formato da una quarantina di persone, a volte sono aperti a tutti. Ultimamente gl'incontri si svolgevano due volte alla settimana, il lunedi e il venerdi e da poco tempo il martedi e il venerdi.

Questi sono molto semplici; preghiera del Rosario, canti, lettura della Sacra Scrittura e del messaggio. Solitamente si svolgono all'aperto, sul Podbrdo o sul monte Krizevac, indipendemente delle condizioni del tempo.

Quest'incontri sono significativi per i progetti che il Signore ha affidato alla sua umile serva Maria, ma anche per la crescita spirituale di ogni singolo membro del gruppo di preghiera.

Alla domanda: "Che cosa significa per te partecipare al gruppo di preghiera?", Ivan il veggente ha risposto: "Partecipare al gruppo di preghiera in questi tempi, è molto importante per me... Imparo a pregare nel gruppo e non posso immaginare la mia crescita spirituale senza di esso".

II.

Un secondo gruppo di preghiera è stato fondato da Jelena Vasilj nel marzo del 1983. A quel tempo era una ragazzina di dieci anni che faceva l'esperienza di sentire la voce interiore, come d'altra parte sente anche adesso. Secondo la sua testimonianza, la Madonna le parla e le insegna. Questo gruppo si radunava nella canonica dopo la Santa Messa serale ed era sotto la guida di p. Tomislav Vlasic' e, ogni tanto, degli altri sacerdoti. Durante l'incontro, che era organizzato con della semplice preghiera e dei canti, la Madonna dava dei messaggi al gruppo attraverso Jelena stessa, insegnando a pregare. Uno dei due incontri di preghiera era per il vescovo locale. Il terzo incontro serviva per parlare delle esperienze vissute.

Il gruppo è stato attivo fino al 1987. Chi voleva parteciparvi doveva impegnarsi a non prendere nessuna decisione per la propria vita per quattro anni e, quando una parte del gruppo è andata in Italia con p. Tomislav Vlasic, gli altri componenti si sono ritrovati ancora per qualche tempo. Attualmente si sta formando una comunità guidata d p. Tomislav, chiamata "Regina della Pace - completamente Tuoi - tramite Maria a Gesù" che in Italia è accettata come esperimento da un Vescovo. Ci sono i candidati, i postulanti, i novizi, coloro che hanno già fatto i voti ed anche un folto gruppo di collaboratori esterni, di fraternità organizzate e di gruppi di preghiera. All'inizio Jelena ha trasmesso il seguente messaggio:

"La Madonna dice: desidero avere qui un gruppo di preghiera. Io guiderò il gruppo e darò le regole di consacrazione per esso. Con queste regole tutti gli altri nel mondo possono consacrarsi. Contemplate per un mese ma trasmettete le condizioni che io dò.

Prima di tutto bisogna rinunciare a tutto e mettersi completamente nelle mani di Dio. Tutti devono rinunciare ad ogni paura perché se siete abbandonati a Dio non c'é spazio per nessuna paura. Tutte le difficoltà che troverete saranno per la vostra crescita spirituale e per la gloria di Dio. Io invito i giovani perché gli sposati hanno i loro impegni. Tutti quelli che però desiderano partecipare a questo programma possono seguirlo almeno parzialmente. Io guiderò il gruppo."

Oltre agli incontri durante la settimana, la Madonna ha chiesto al gruppo l'adorazione notturna una volta al mese, cosa che il gruppo faceva solitamente la notte del primo sabato del mese, terminando con la Santa Messa mattutina della domenica.

III.

Dopo un breve riassunto dei fatti proviamo a rispondere ad una semplice domanda: Che cos'è il gruppo di preghiera?

Il gruppo di preghiera è comunione di fedeli che si radunano in preghiera una volta o più durante la settimana o durante il mese. E' un gruppo di amici che pregano insieme il Rosario, leggono la Sacra Scrittura, celebrano la Messa, che s'incontrano e si scambiano le proprie esperienze spirituali. E' sempre stato consigliato che il gruppo sia sotto la guida di un sacerdote e se questo non fosse possibile, si consiglia d'organizzare gl'incontri di preghiera nella semplicità.

I veggenti sempre sottolineano che il primo ed il più importante gruppo di preghiera deve essere la famiglia e che soltanto allora si può parlare di una vera educazione spirituale che ha la sua continuazione nel gruppo di preghiera. Il gruppo richiede che ogni suo membro sia attivo e che dia il proprio contributo spirituale. Soltanto così il gruppo può vivere e crescere.

IV.

Le fondamenta bibliche e teologiche del gruppo di preghiera si trovano, tra l'altro, nella parola di Cristo: "E ancora vi assicuro che se due di voi, in terra, si troveranno d'accordo su quel che devono fare e chiederanno aiuto nella preghiera, il Padre mio che è in cielo glielo concederà. Perché se due o tre si riuniscono per invocare il Mio nome, io sono in mezzo a loro" (Matteo, 18, 19-20).

In effetti il primo gruppo di preghiera è nato durante la prima novena dopo l'Ascensione di Cristo, quando la Madonna ha pregato con i discepoli attendendo, sempre in preghiera, che il Signore Risorto adempisse la Sua promessa e mandasse lo Spirito Santo, come è successo il giorno di Pentecoste (Atti 2, 1-5). Anche la prima Chiesa si comportava similarmente, come ci dice San Luca negli Atti degli Apostoli: "Essi ascoltavano con assiduità l'insegnamento degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla cena del Signore e pregavano insieme" (2, 42) e "Tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano. Vendevano le loro proprietà e i loro beni e distribuivano i soldi fra tutti, secondo le necessità di ciascuno. Ogni giorno, tutti insieme, frequantavano il tempio. Spezzavano il pane nelle loro case e mangiavano con gioia e semplicità di cuore. Lodavano Dio, ed erano ben visti da tutta la gente. Di giorno in giorno il Signore faceva crescere il numero di quelli che giungevano alla salvezza" (2, 44-47).

V.

Esiste sicuramente anche un motivo sociologico per spiegare l'esistenza dei gruppi di preghiera. Ogni individuo deve curare la propria crescita spirituale e la comunione è insostituibile per questa crescita, a causa della struttura psicofisica della persona umana. E' importante soprattutto oggi perché l'individuo si perde facilmente nel ritmo dei nostri giorni. Il gruppo aiuta la crescita spirituale, la coregge e la sprona. L'esperienza di uno arricchisce ed illumina l'esperienza dell'altro. Chi rimane da solo si trova nel pericolo di crescere senza nessun controllo. Tutte le difficoltà si superano più facilmente nel gruppo e si trasformano in ricche esperienze spirituali. Il gruppo aiuta a curare ed indirizzare i carismi.

VI.

I gruppi di preghiera mariani si possono riconoscere facilmente, grazie al loro comportamento nei confronti della comunità parrocchiale. E' chiaro che il gruppo di preghiera non è il supervisore liturgico-pastorale delle attività parrocchiali. E' una grande tentazione per i gruppi che trovano difficoltà nell'entrare in comunicazione con chi lavora nella parrocchia e con i sacerdoti, caso non raro. C'é infatti una resistenza da parte di molti preti che non acccettano i gruppi di preghiera in genere e, soprattutto, quelli nati come frutto di Medjugorje. Se non si sta ben attenti, nei gruppi si sviluppa uno spirito negativo e pieno di critica verso tutto ciò che il parroco fa e, di conseguenza, si provoca un distacco e un essere ai margini dove esiste il pericolo di essere persino esclusi dalla comunità parrocchiale. Qui non voglio entrare nella problematica del rapporto tra la comunità parrocchiale ed il gruppo di preghiera, ma certamente desidero sottolineare che il gruppo di preghiera di spiritualità mariana, assolutamente non deve lasciarsi provocare da nulla e non deve lasciarsi spingere ai margini, con il rischio di perdere la sua identità o di avvicinarsi alle sette, diventando alla fine dannoso sia alla comunità parrocchiale sia al gruppo stesso.

Il secondo pericolo che s'incontra spesso nei gruppi di preghiera mariani, è che in essi regna un'atmosfera apocalittica e catastrofica. Si verifica che chi partecipa sappia tutto sugli avvenimenti futuri, sulle catastrofi, sui cataclismi e di conseguenza diffonda lo spirito di paura e d'angoscia. Questa loro "conoscenza" viene sempre alimentata da una ricerca affannosa di quelle persone che trasmettono messaggi di questo genere. Succede facilmente, che questi stessi gruppi sappiano molto di più di quello che Gesù ci ha detto nel Vangelo a proposito degli avvenimenti futuri. L'esistenza di "segreti" che vengono trasformati con la fantasia, spesso malata, in notizie sicure sul futuro, contribuisce ad alimentare questo spirito apocalittico e catastrofico.

Né il primo né il secondo caso che abbiamo descritto, qualora il gruppo si lasciasse coinvolgere, si addice allo spirito mariano. Maria è Madre e una madre non diffonde mai la paura e l'angoscia tra i figli; al contrario Lei educa per la pace e per la fiducia.

Il gruppo di preghiera deve essere il cuore e l'anima di ogni comunità parrocchiale, oltre che a essere legato al parroco ed alle persone che collaborano in parrocchia. I gruppi mariani sono i "nuclei materni" di ogni comunità parrocchiale i quali, vivendo una vita di preghiera, sviluppano l'attività materna nella parrocchia. Da questi "nuclei materni" nascono nuovi fedeli convinti, le famiglie si rinnovano e proteggono i figli, la gioventù si educa, le vocazioni spirituali sono coltivate, le attività sia liturgico-pastorale sia di assistenza agli anziani, inabili, emarginati, carcerati si sviluppano in ogni senso. Tutto si può esprimere con le parole che il Papa Giovanni Paolo II ha scritto nell'Enciclica "Vangelo della vita"; ogni vita deve essere "rispettata, difesa, amata e ogni vita deve essere servita" (cfr. Vangelo della vita, 1995, n. 5). I gruppi mariani, in quanto nuclei materni nella parrocchia, operano secondo i criteri che Gesù ha espresso e che San Matteo ha scritto nel brano 25, 31-46 dove è chiara una cosa sola, cioé che tutte le preghiere, i digiuni, le messe e le confessioni devono servire a sviluppare l'amore verso ogni uomo e a sviluppare il coraggio di servire tutti. Lo spirito ed il cuore materno conoscono le neccessità dei propri figli e reagiscono senza stancarsi e senza sosta a queste necessità, che sono al di là di ogni legge e di ogni disposizione. Questi gruppi, senza dubbio, porteranno alla Chiesa d'oggi un vero rinnovamento della vita cristiana e ne mostreranno il vero volto che rischia di essere trasfigurato.

VII.

Se facciamo un riassunto di ciò che sappiamo che la Madonna ha chiesto ai gruppi di preghiera, si può dire che la prima cosa è il decidersi radicalmente per la preghiera quotidiana, il partecipare alla Santa Messa, il confessarsi ogni mese, il diventare un vero testimone e l'essere attivi nella parrocchia. Prima di un Natale la Vergine ha chiesto al gruppo di fare un'opera di bene. Allora i giovani hanno aiutato i vecchi, sono andati a trovare gli ammalati e gl'infermi, hanno aiutato a riparare le case delle famiglie povere, hanno preparato la legna per l'inverno e così via.

A livello spirituale, oltre agli incontri di preghiera durante la settimana, la Madonna ha chiesto di organizzare gli esercizi spirituali di uno o più giorni, di andare nella natura per svolgere dei temi di spiritualità.

Ecco le regole per i gruppi di preghiera di Medjugorje che possono essere tratte dai messaggi:

  1. rinunciare a tutto e abbandonarsi completamente a Dio, credendo che tutto ciò che accade si trasformi in bene;
  2. invitare i giovani a partecipare ai gruppi di preghiera;
  3. rinnunciare ad ogni paura ed angoscia perché essendo abbandonati a Dio, non c'é più posto per nessuna paura;
  4. amare i nemici e cacciar fuori del cuore ogni odio, amarezza e condanna;
  5. digiunare due volte allla settimana;
  6. partecipare al gruppo almeno una volta alla settimana;
  7. decidersi di pregare tre ore al giorno, le preghiere del mattino e della sera comprese, partecipare alla Santa Messa, ricevere la comunione, fare adorazione e mantenere lo spirito di preghiera durante i lavori quotidiani;
  8. pregare per i vescovi e per tutti coloro che hanno delle responsabilità nella Chiesa;
  9. decidersi di rimanere nel gruppo di preghiera per quattro anni, usufruendo di questo tempo per la maturazione personale e non prendere nessuna nuova e basilare decisione per la propria vita;
  10. ogni gruppo deve avere un sacredote.

Tramite Jelena, il 25 aprile 1983 la Madonna ha dato il seguente messaggio:

"Dì ai miei figli e figlie che il mio cuore arde per loro. Io chiedo soltanto conversione, soltanto conversione".

VIII.

Nella relazione sul proprio gruppo di preghiera a Lima, Perù, Cecilia Batlle de Zavala scrive

  • - che ogni martedi si radunano per la preghiera del Rosario, per la lettura dei messaggi, per l'insegnamento e per le testimonianze e che una volta al mese viene la guida spirituale, Rev. Angelo Costa, per indirizzare spiritualmente il gruppo;
  • - che hanno un gruppo di donne, il cui numero aumenta continuamente, che si sono dedicate all'assistenza dei carcerati: pregano con loro, portano loro dei libri, parlano con le loro famiglie e le aiutano;
  • - che un gruppo va negli ospedali a trovare gli ammalati più abbandonati per aiutarli spiritualmente e materialmente;
  • - che un gruppo va nelle case di riposo con lo stesso scopo - per aiutare spiritualmente e materialmente;
  • - che organizzano gli esercizi spirituali per le famiglie e per i giovani;
  • - che durante il conflitto tra Perù ed Ecuador hanno organizzato l'"Azione del Rosario per i militari". Dopo averne informato tutti i centri militari, hanno ricevuto tante lettere molto commoventi da ufficiali e da militari. (Relazione estesa al VI incontro dei Centri Mariani - Kraljica Mira a Quito, Ecuador, nel ottobre 1995)

IX.

Per finire, desidero concludere con il messaggio che la Madonna ci ha dato:

Messaggio del 25 novembre 1994

"Cari figli!

Oggi v'invito alla preghiera. Io sono con voi e vi amo tutti. Io sono vostra madre e desidero che i vostri cuori siano simili al mio cuore. Figlioli, senza preghiera non potete vivere ne dire che siete miei. La preghiera è gioia. La preghiera è ciò che il cuore umano desidera. Perciò, avvicinatevi, figlioli, al mio Cuore Immacolato e scoprirete Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"

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fra Miljenko Stojic

CENTRO INFORMAZIONI "MIR" MEDJUGORJE

INTRODUZIONE

Questa non è una conferenza tradizionale ma piuttosto un rapporto sui problemi pratici della trasmissione dei messaggi della Gospa e tutto quello che succede a Medjugorje,con l'aiuto dei mezzi di trasmissione dell'informazione moderna. Cercherò di tracciare il percorso che questo lavoro dovrebbe seguire.

Sappiamo che i media rappresentano una delle fondamenta sulla quale posa la società contemporanea. La stampa, la radio e soprattutto la televisione non sono solo i primi mezzi della comunicazione ma anche importanti fonti che influenzano la formazione dell'opinione, la trasmissione dei suoi valori e della sua "scala" di valori, suggerendo i modelli di comportamento e la mentalità dell'uomo contemporaneo, particolarmente delle giovani generazioni. Per quando riguarda gli ultimi anni, bisogna considerare anche il mondo dei computer e soprattutto la rete "Internet".

Il Concilio Vaticano II ha valutato bene lo sviluppo del mondo contemporaneo e, nei suoi documenti, non ha mancato di trattare la questione dei media. Il Magistero non ha smesso di trattare questo argomento.

1. L'EVANGELIZAZZIONE CATTOLICA ATTRAVERSO I MEDIA

Volenti o nolenti, oggi viviamo in un mondo secolarizzato. Esso ha i suoi propri valori ed essenzialmente non si appoggia sui valori che la nostra esperienza religiosa vuole trasmettere. Noi dobbiamo tuttavia perseverare in questo mondo e testimoniargli la Parola di Dio.

1. Il ruolo dei media nell'evamgelizzazione contemporanea

Il termine "media" entra per la porta principale nella Chiesa con il Concilio Vaticano II. L'incontriamo nei documenti conciliari "Inter mirifica" e "Communio et progressio".

Il termine "evangelizzazione" è nuovo, postconciliare. Esso è sconosciuto al Concilio. Appare con il Papa Paolo VI che l'ha usato per la prima volta nel 1975 nei documenti ecclesiastici della lettera apostolica "Evangeli nuntiandi".

L'evangelizzazione è definita come la missione globale della Chiesa, che non sarebbe completa se non considerasse le relazioni reali e durabili che esistono tra il Vangelo e la vita personale e sociale dell'uomo.

L'attività evangelica è una realtà molto ricca, complessa e dinamica che ingloba gli elementi seguenti:

  1. il rinnovamento dell'umanità
  2. la testimonianza
  3. l'evangelizzazione propriamente detta
  4. il consenso del cuore
  5. l'adesione alla comunità
  6. la pratica dei sacramenti
  7. l'attività apostolica.

Questi elementi dell'attività evangelica non sono mai indipendenti e isolati, si penetrano sempre mutualmente e agiscono insieme.

I media, anche se al servizio dell'evangelizzazione, non possono mai prendere il posto e ancor meno escludere la pastorale regolare, la testimonianza della vita, la catechesi sistematica, la liturgia, la devozione popolare o altre forme di promozione della fede.

2. L'insegnamento del documento "Aetatis Novae"

Questo documento parte dalla costatazione che i media hanno un ruolo importante nella società umana. Per molti divengono il mezzo principale d'informazione e d'educazione, di direzione e di consiglio perquando riguarda il comportamento personale, familiare e sociale. Grazie alle possibilità tecniche attuali, l'influenza dei mezzi di comunicazione non può essere fermata da nessuna frontiera geografica o politica, creando così una realtà fino ad oggi sconosciuta. I fedeli e l'autorità della Chiesa devono essere coscienti di questo sviluppo e parteciparvi attivamente.

Nella prima parte che s'intitola "Le Basi della Comunicazione di Massa", il documento parte dalla posizione della Chiesa riportando un'analisi dettagliata di questa nuova realtà dal punto di vista dello sviluppo culturale, sociale, politico ed economico.

La seconda parte che s'intitola "I Compiti della Ccomunicazione", sviluppa l'argomento del ruolo positivo dei media che consiste in un servizio reso agli uomini e alle culture, al dialogo con il mondo, alla società umana e al progresso sociale come servizio reso alla comunione ecclesiale e alla nuova evangelizzazione.

Il ruolo negativo dei media, di cui parla la terza parte del documento, consiste nella possibile promozione del secolarismo, dello spirito del consumismo, del materialismo, della disumanizzazione e della insensibilità alla condizione dei poveri e dei diseredati.

La quarta parte parla della risposta pastorale della Chiesa. Vi è detto che la Chiesa dovrebbe promuovere i suoi propri programmi cattolici al servizio della comunicazione sociale. L'educazione e la formazione alla comunicazione devono essere una parte della formazione di che agisce all'interno della pastorale.

La quinta parte sollecita i Vescovi ad accordare la priorità necessaria al campo dei media. Essi devono tenere conto delle condizioni particolari della loro nazione, della loro regione e della loro diocesi.

II. L'ATTIVITA' DEL CENTRO INFORMAZIONE "MIR" DEL SANTUARIO DELLA REGINA DELLA PACE, MEDJUGORJE

Fin dall'inizio delle apparizioni si è fatta sentire la necessità della loro presentazione corretta al grande pubblico. Non si è mai voluto fare della pubblicità nel senso attuale del termine ma solo aiutare la verità. Attualmente il nostro lavoro ha lo stesso obbiettivo.

Sono giustificate le obbiezioni che dall'inizio si sarebbe dovuto sviluppare un sistema efficace per la trasmissione del messaggio, dal luogo degli avvenimenti. Sono anche completamente giustificate le difficoltà che l'hanno impedito. Ricordiamoci che nel 1981, qundo le apparizioni sono iniziate, Medjugorje gemeva sotto la dittatura comunista, il che significa che era sempre sotto l'osservazione della polizia e non si poteva né parlare né sviluppare i mezzi attuali di comunicazione sociale. Si era arrestati per una sola parola o anche per un niente. A causa di una tale situazione, era difficile trovare dei laici formati, capaci di lavorare nel campo dei media. La terza grande difficoltà è stato l'atteggiamento negativo del Vescovo nei confronti degli avvenimenti di Medjugorje, atteggiamento che ha seguito l'entusiasmo iniziale ed il suo coraggio davanti al potere comunista.

Tuttavia le difficoltà non hanno ucciso tutte le buone idee. Con l'annuncio della venuta della democrazia, si è cominciato a reflettere sistematicamente sull'insieme delle cose. Sfortunatamente è presto seguita la guerra terribile ed ingiusta che ha fatto si che tutte le idee fossero lasciate da parte per il futuro. Il numero di pellegrini é diminuito a causa della guerra ma non il desiderio di sapere cosa succede e d'essere i contatto con Medjugorje. Ecco perché nel novembre 1993 il "Centro Informazione" inizia la sua attività. Incomincia ad organizzare il suo archivio, la sua biblioteca, ad inviare al mondo intero le informazioni sugli eventi. Nel frattempo, il materiale informatico è aquistato, cosa che permette il lancio del numero "Zero" del "Press Bulletin" nel novembre 1994 e mandarlo con il fax nel mondo intero, come si faceva già d'abitudine con il messaggio della Gospa e la sua spiegazione.

Con il passare dei giorni, nuove idee si sono sviluppate; il Robofax, la radio, l'Internet, la televisione locale... Il loro obbiettivo è di facilitare la trasmissione del messaggio della Gospa.

Oggi potete contattare il "Centro" al numero 088-650 428. Appena la centrale digitale sarà operativa a Medjugorje, il numero sarà 088-651-999. I messaggi fax possono essere attualmente inviati alla parrocchia: 088-642-339 (diventerà il 088-651-444).

1. L'archivio

La creazione dell'archivio è iniziata con la classificazione delle testimonianze sulle guarigioni che si sono verificate fino ad ora. Attualmente abbiamo registrato 380 guarigioni, molte delle quali accompagnate dalla documentazione necessaria.

I giornalisti continuano a venire e a scrivere sulle apparizioni di Medjugorje. Non era naturalmente possibile riunire tutti questi articoli, anche se ne abbiamo raccolti un nunero notevole. I più interessanti sono quelli che hanno la data del tempo del comunismo e se ne può dedurre la collera del male che attaccava le apparizioni della Gospa.

In questi ultimi quindici hanni, Medjugorje è stata molto fotografata. Noi conserviamo queste foto in un settore dell'archivio e le utilizziamo per degli articoli di giornale o per i nuovi libri.

Abbiamo anche iniziato a raccogliere delle pellicole, come le grandi redazioni dei giornali.

2. La biblioteca

Numerosi e differenti libri sono stati scritti con il desiderio di esaminare e comprendere l'essenza di tutto quello che succede a Medjugorje. Una parte di essi, in diverse lingue, si trova nei locali del nostro "Centro".

Attualmente non disponiamo di molto posto ma la costruzione del nuovo "Centro" ci dà la speranza d'avere più spazio nel futuro.

Chiediamo a tutti coloro che possono, di aiutarci a collezionare i libri per la nostra biblioteca e il materiale per gli archivi. Il "Centro" non ci appartiene e le informazioni che dispone sono al servizio di tutti i centri del mondo e dei singoli che desiderano pubblicare delle opere sugli avvenimenti di Medjugorje.

3. L'Ufficio Informazioni

Nell'agosto 1995, con l'arrivo di un gran numero di pellegrini, abbiamo lanciato l"Ufficio Informazioni" che era stato inaugurato per la prima volta già nel 1991 ma la guerra aveva fermato la sua attività. E' aperto ogni giorno tranne la domenica e le feste, dalle 10.00 alle 14.00 e quando sarà necessario, l'orario di apertura sarà prolungato. Potete contattarlo con facilità al numero di telefono 088-640-4000 (prenderà il 088-651-988).

Il compito dell"Ufficio Informazioni" è quello d'offrire ogni tipo d'informazione ai pellegrini. E' al corrente delle date dei pellegrinaggi organizzati perché si possa organizzare più facilmente i servizi nel santuario. Vi cordiamo che l'Ufficio non si occupa della sistemazione dei pellegrini.

L"Ufficio Informazioni" organizza anche gl'incontri dei pellegrini con i veggenti. Questi sono organizzati quotidianamente nei locali del santuario, attualmente alle 8.30. E' anche possibile organizzare degli incontri con i sacerdoti che sono al servizio del santuario. Chiediamo a tutti gli organizzatori di pellegrinaggi di tenere presente questo servizo che offriamo perché questo legame e questa organizzazione sarà al servizio gli uni degli altri.

La "Associazione delle Guide", che ha iniziato la sua attività nel settembre 1995, è strettamente legata al "Ufficio Informazioni". Essa è stata fondata nel 1991 per dare ai pellegrini di Medjugorje delle informazioni religiose, colturali, storiche, archeologiche ed etnografiche. Le guide seguono un corso di formazione per essere preparate a questo compito. Quando arrivate a Medjugorje, potete domandare il loro servizio al "Ufficio Informazioni".

4. Il Press Bulletin

E' su richiesta dei pellegrini e soprattutto dei Centri della Pace, desiderosi d'essere informati regolarmente sugli avvenimenti attuali del santuario, che abbiamo deciso di lanciare un Press Bulletin. Esso rappresenta la posizione ufficiale del santuario. In questo modo ci è più facile evitare la formazione e la moltiplicazione di false notizie sugli avvenimenti di Medjugorje. Potete leggervi informazioni, notizie, messaggi... che possono aiutare gli amici di Medjugorje di tutto il mondo a restare in contatto con il santuario.

Il numero "Zero" è stato lanciato il 23 novembre 1994. Attualmente esce in croato, inglese, tedesco, francese e italiano, ogni due mercoledi. Ringraziamo tutti coloro che ci aiutano nel laborioso lavoro di traduzione. Accogliamo con gioia tutte le buone idee.

5. Servizi diversi

Il compito del "Centro" è di essere in contatto con i giornalisti, le equipe della radio e della televisione che vengonoa Medjugorje o che s'interessano di Medjugorje.

Desideriamo offrire loro l'informazione più rapida e di migliore qualità su quello che succede in questo luogo. Siamo anche al servizio di chi desidera scrivere dei libri su Medjugorje e di che fa un lavoro di ricerca accademica sul tema delle apparizioni della Gospa.

6. Il Robofax

I messaggi della Gospa, la loro spiegazione e il Press Bulletin, all'inizio erano inviati a tutto ilmondo con il fax, cosa che ci prendeva molto tempo e che comportava grosse spese. Grazie alla perseveranza, siamo venuti a conoscenza del sistema informatico "Robofax". Chiamando in qualsiasi momento del giorno e della notte, ognuno può trovare, ogni due mercoledì, l'ultimo messaggio in cinque lingue, la sua spiegazione in inglese (a partire dal 29 del mese stesso) e il Press Bulletin in cinque lingue.

Il principio per fare funzionare il Robofax è molto semplice. Prima di tutto bisogna sintonizzare il fax, che noi chiamiamo Robofax, su "tone mode", poiché i fax lavorano di solito su "puls mode". Bisogna poi fare il numero del Robofax, 00387-88-642-339 (le ultime sei cifre diventeranno 651-339). Quando la linea è presa, bisogna seguire le indicazioni date dalla voce che risponde, aspettando quelle nella nostra lingua.

In passato, chi chiamava il nostro Robofax ha incontrato delle difficoltà. E' a causa delle cattive linee di comunicazione costruite all'epoca del comunismo. Si sta terminando l'installazione di una centrale digitale e queste difficoltà scompariranno presto.

7. L'internet

Questo termine indica una rete di computer che oggi conosce un ampio ed inatteso successo. Si pensa che essa colleghi più di 5 milioni di computer sui quali lavorano 30 milioni di persone. Le previsioni dicono che entro la fine del 1996, questa rete conterà più di 15 milioni di computer.

La rete Internet contiene informazioni di ogni campo dell'attività umana. E' molto interessante per noi quello che si chiama "World Wide Web pages", più comunemente detto "WWW Pages" perchétramite questo servizio si possono formulare le proprie notizie e presentarle a tutti quelli che utilizzano la rete.

Le notizie di Medjugorje sono attualmente date dal dott. Piero Gottardi di Bolzano, Italia. L'indirizzo sull'Internet dove si possono trovare è: http/ www eclipse.it/medjugorje. L'indirizzo E-mail (posta informatica) del dott. Gottardi è: pierogottardi dnet.it. Quando leggerete queste righe, il nostro "Centro avrà probabilmente le sue WWWpages sull'Internet. Vi terremo al corrente tramite il Press Bulletin e l'indirizzo di Bolzano.

Per utilizzare il servizio Internet, bisogna avere un computer, un modem e il softwear d'accesso all'Internet. Comunicando con il mondo intero, paghiamo solo le spese della linea telefonica collegata con il centro più vicino che spesso sè situato nella città stessa o in quella più vicina.

8. La BBS

Quando avremo finito il lavoro di collegamento con l'Internet, inizieremo il lavoro sui servizi della BBS (Bulletin Boarding System). E' anche questa un tipo di rete informatica che si distingue dalle altre per fatto che basta avere un computer, un modem e il softwear adattato per immettere alcune informazioni nel proprio PC. d Il nostro comuter diventa così un dispensatore d'informazioni e ogni persona che conosce il nostro numero può prendere le informazioni necessarie, lasciare un messaggio o dialogare con noi. E' possibile dialogare con uno o più interlocutori in qualsiasi posto del globo terrestre.

9. LA Radio

Si tratta del mezzo d'informazione più comune della civiltà moderna, che permette di raggiungere chiunque in qualsiasi posto. Per questo ha un'influenza enorme.

All'inizio della guerra in Croazia e in Bosnia e Erzegovina, la "Radio Medjugorje" ha iniziato le sue emissioni. Trattava temi politici, religiosi, culturali, sportivi e così via. Era aperta a tutto quello che attualmente interressa la gente di Medjugorje. Le apparecchiature erano inadatte e di seconda mano e la radio è stata spenta dopo due anni di attività. Più tardi non si avevano più i mezzi per rilanciarla.

Dopo la fine del governo comunista, si è iniziato a pensare seriamente di aprire una radio sotto il patrocinio del santuario della Regina della Pace a Medjugorje. Abbiamo così deciso di lanciare una radio che inizierà la sue emissioni non più tardi della celebrazione del 15mo anniversario delle apparizioni della Gospa.

L'abbiamo concepita come radio locale. La vogliamo al servizio dei pellegrini e di tutti coloro che vivono nella parrocchia di Medjugorje e nei dintorni. Questo ci permetterà di camminare insieme come fratelli e sorelle.

Per ora non la pensiamo più estesa. Un giorno, forse, considereremo anche questa idea. Siamo del parere che una radio locale deve sempre esistere.

La radio si chiamerà "Radio "Mir" Medjugorje". Chi desidera mettersi in contatto, può chiamare al n. 088-651-300.

Siccome siamo ancora nella fase organizzativa, non possiamo dare una descrizione dettagliata del suo funzionamento. All'inizio, durante un tempo fisso quotidiano, trasmetteremo in diverse lingue varie informazioni e notizie per i pellegrini. La radio trasmetterà anche il rosario, la Messa e altri avvenimenti del santuario. Chi desidera testimaniare le proprie esperienze di Medjugorje, potrà farlo. La popolazione locale sarà informata su tutto quello che succede nel santuario e potrà parlare di quello che la preoccupa. Parleremo di questioni religiose ma anche politiche, sociali, culturali, sportive.

I nostri reporter già collaborano con "Radio Herzeg-Bosna" (che trasmette in tutta la Bosnia e Erzegovina e in una grande parte della Croazia), saltuariamente con "Radio Croata-Studio Zagreb". Una volta al mese, per mezz'ora, abbiamo accesso a "Radio Maria" in Italia.

Per quanto riguarda la radio, accogliamo volontieri ogni tipo di aiuto poiché in questo momento ne abbiamo eccezionalmente bisogno, sia che si tratti di buone idee o di aiuti finanziari.

10. La televisione

Oggi, con la radio, è il mezzo di comunicazione più influente. Alcuni credono solo a quello che hanno visto alla televisione. Dicono: "L'abbiamo visto". Dimenticano che si può manipolare tutto.

Attualmente non siamo in grado di aprire una emittente al servizio del santuario e della verità, senza nessuna manipolazione. Lasciamo aperta questa possibilità.

Collaboriamo con due emittenti: HTV -Zagreb e HTV- Mostar. In questo modo le immagini del santuario raggiungono chi è vicino e lontano. Siamo, evidentemente, al servizio di ogni equipe televisiva che viene a Medjugorje.

III. I LEGAMI CON GLI ALTRI CENTRI NEL MONDO

Dall'inizio abbiamo cercato un legame con gli altri centri nel mondo. Il più grande ostacolo è stata la guerra e il cattivo collegamento telefonico. Tutto si sta risolvendo, cosa che faciliterà i nostri legami con gli altri.

Ci auguriamo d'incontrare i rappresentanti dei vari Centri, quando vengono a Medjugorje, per condividere le nostre esperienze. Questi incontri saranno positivi per gli uni e per gli altri.

Nel nostro Press Bulletin, abbiamo iniziato a presentare alcuni Centri. L'esperienza ci mostra che questa idea ha un eco positivo.

Ci sono mille modi per aiutarci. Le attività del Centro che vi abbiamo presentato e i progetti che vi proponiamo vi offrono, lo spero, il terreno sul quale potremmo lavorare insieme con più impegno. Da parte nostra, siamo aperti ad ogni forma di collaborazione con voi.

Bisogna ricordare che il "Centro Informazioni "Mir" del santuario della Regina della Pace - Medjugorje", con i sacerdoti che vi lavorano, è il solo rappresentante ufficiale del santuario. Nessun'altra persona od organismo, che vive o che lavora a Medjugorje, può rappresentarlo. Lo sottolineaiamo a causa delle incompresioni che a volte s'incontrano.

Il nostro "Centro" presto diventerà una persona morale e cambierà il nome in "Centro Informazioni "Mir" Medjugorje". A tempo opportuno, riceverete tutte le informazioni a proposito. Vi preghiamo di prenderle in considerazione.

CONCLUSIONE

Per fortuna è fnita l'epoca in cui si aveva l'abitudine di separare la Chiesa in due, il clero da un lato e i laici dall'altro. Questa divisione dava al clero il ruolo d'annunciare la Parola di Dio e ai laici quello di ubbidire ciecamente.

Dal Vaticano II tutto è cambiato. Il Concilio ha affermato che siamo tutti popolo di Dio e che non ci sono e non ci devono essere separazioni nette. Con il nostro battesimo abbiamo tutti ricevuto il sacerdozio battesimale ed è nostro dovere divulgare il messaggio divino, viverlo dive siamo, nel nostro ambiente, dove siamo stati messi. , una più ampia partecipazione dei "laici" ha potuto svilupparsi.

Per quando riguarda i media, penso che la nostra partecipazione dovrebbe essere esercitata a tre livelli:

  1. Bisogna sviluppare dei media al 100% cattolici che diffondano il punto di vista cattolico sul e sugli avvenenimenti .
  2. Dovrebbero esistere altri mezzi di comunicazione di massa che non portino il nome di "cattolici", ma che siano diretti da cattolici e che impieghino persone di convinzione cattolica. Il loro dovere sarebbe di preparare dolcemente chi un giorno vorrà divetare cattolico oo chi vuole approfondire la sua fede. Essi per questo dovrebbero essere aperti a tutti gli avvenimenti sociali. Questi mezzi sono anche al servizio di chi è pienamente cosciente della sua fede ma che vuole lavorare ed esprimersi nel campo sociale.
  3. Non bisogna rifiutare i supporti di comunicazione che sono indifferenti alla fede cattolica o che vi si oppongono. E' indispensabile riuscire ad influenzare chi li utilizza.

Se la Gospa è vunuta e resta per così tanto tempo, è perché l suo messaggio arrivi a tutti. Aiutiamola in questo compito. Abbiamo il diritto e il dovere di utilizzare tuuti i mezzi moderni e comprensibili affinché la Parola di Dio arrivi a tutti gli uomini che possiamo raggiungere. Non dobbiamo rifiutare il mondo nel quale viviamo. In esso dobbiamo affermarci come cristiani e preparare il nostro passaggio sull'altra riva.

ANNUNCI ADDIZIONALI

  1. Lavoriamo per mantenere operativo uno speaker automatico HPT-9825, che funziona solo per la lingua Croata. Chiamando in ogni momento il numero 9825, possiamo ascoltare il messaggio della Madonna più recente, la meditazione e ogni mercoledi le notizie da Medjugorje. Chi non chiama dalla Croazia, deve aggiungere il prefisso 01 di Zagabria. Lo speaker automatico è operativo dal 17 gennaio 1991 e le chiamate sono state circa 1. 400. 000.
  2. Il nostro indirizzo Internet è: 1. http: //www. tel. hr/medjugorje; 2. medjugor@alf. tel. hr; indirizzo E-mail: medjugorje-mir@st. tel. hr.
  3. Abbiamo iniziato la pubblicazione di libri e depliants su Medjugorje.
  4. Siamo diventati una persona legale con nome: CENTRO INFORMAZIONE "MIR" MEDJUGORJE.
  5. Recentemente vi sono state delle difficoltà nel chiamare il Robofax a causa delle linee telefoniche e per dei problemi al voltaggio elettrico. Crediamo che non siano ancora finiti e ci scusiamo per questo.
  6. Raccoglieremo i mezzi finanziari per essere operativi grazie alle attività dei "CENTRI" e alle offerte volontarie. Per questo scopo abbiamo fondato l'associazione "SOSTENITORI DEL CENTRO INFORMAZIONE "MIR" MEDJUGORJE" .Chiunque lo desideri può diventare un membro di quest'associazione, versando obbligatoriamente un'offerta annuale e cooperando con il lavoro del "CENTRO" con consigli, commenti etc. Ogni membro riceverà un certificato d'iscrizione e sarà regolarmente informato del lavoro del "CENTRO".

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