Padre Jozo Grbeš sul 42o Anniversario delle apparizioni: Medjugorje è oggi la speranza di un’Europa morta

data: 27.06.2023.

Oggi a Medjugorje si celebra il 42o Anniversario delle apparizioni della Madonna con i numerosi pellegrini provenienti da: Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Ucraina, Italia, Polonia, Romania, India, Canada, USA, Scozia, Inghilterra, Irlanda, Cina, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Malesia, Perù, Cile, Panama, Messico, Ecuador, Libano, Corea, Austria, Germania, Australia, Guatemala, Spagna e Svizzera. Per tutto il giorno, come nei giorni precedenti l’Anniversario, molti parrocchiani e pellegrini erano presenti in tutti i luoghi di preghiera di Medjugorje, così come nelle file per la Confessione. Durante la giornata sono state celebrate 20 sante Messe.

La celebrazione della Messa centrale, alle ore 19, con molti pellegrini e la concelebrazione di 285 sacerdoti, è stata presieduta dal Provinciale della Provincia francescana dell’Erzegovina, fra Jozo Grbeš.

«Sappiamo tutti che questo è un luogo santo. Sappiamo che questo è il luogo di molti inizi, che questo è il luogo della vita nuova, che questo è il luogo delle promesse che hanno un significato. Come dice la canzone: Promettiam di diventare più ferventi che in passato, un uomo buono può diventare migliore, un uomo migliore può diventare più perfetto e un uomo più perfetto può essere santo. Perciò, cari amici, da qualunque parte siete venuti per essere qui con noi stasera, ricominciamo di nuovo», ha detto all’inizio della santa Messa fra Jozo Grbeš, esortando a «chiedere al Signore di purificare i nostri cuori, affinché Egli purifichi le nostre intenzioni e la nostra vita».

La Santa Messa è stata preceduta da una processione con una statua della Madonna, portata dai parrocchiani di Miletina, e il Rosario è stato recitato da fra Franjo Brbor. Durante la Messa ha cantato il coro parrocchiale misto “Regina della pace” di Medjugorje e hanno suonato i membri del Quartetto di fiati di Trebižat.

Nella sua omelia, padre Jozo Grbeš ha detto che fa sorgere in noi un sentimento di dolcezza solo pronunciare il nome della Madonna ed è bello averla come madre.

«Noi celebriamo la sua venuta nella nascita e la sua partenza nell’Assunzione. Celebriamo le sue visitazioni e i suoi dolori. Celebriamo il suo nome e le sue decisioni. Celebriamo i suoi sabati e i suoi mesi. Insieme a Lei comprendiamo che con Dio tutto è possibile.

La sua vita inizia con un incontro che ha cambiato sia la sua vita che il nostro mondo. Oh, come incontri cambiano. Quel suo incontro inizia con le parole dell’angelo:Non temere! Hai trovato grazia presso Dio”. Non aver paura significa credere. Oh come suona piacevole quando chi ha il potere dice: Non aver paura!”. Anche in tempi in cui nulla ci è chiaro. Anche allora, “gli enigmi di Dio ci danno più pace che le soluzioni umane”», ha detto fra Jozo, che si è chiesto: «Se nulla è impossibile per l’Onnipotente, allora perché dovrebbe essere impossibile per noi credere che tutto lo sia possibile?

Perché dovrebbe essere impossibile credere alla Madonna, a prescindere dal fatto che parli con il suo silenzio o con la sua apparizione?

Quando l’impossibile non esiste più nella nostra vita, quando tutto diventa possibile, allora noi cominciamo il cammino... Allora inizia la vita, ha detto fra Jozo, sottolineando che Maria «è silenziosa e forte, soave e forte, gentile e sempre materna, madre».

«Continua a sussurrarci dell’amore. I sussurri sono la mistica dell’amore! Una madre sussurra le cose più belle che esistono in lei al piccolo figlio del suo amore. Quando confessiamo i nostri peccati, non gridiamo, ma sussurriamo! Il sussurro è segno di amore, di sincerità. Maria continuamente sussurra e ci dice cosa dobbiamo fare.

Se Maria è colei per mezzo della quale Cristo è nato, e lo è, e se la Chiesa è realmente il corpo mistico di Cristo, e lo è, allora è colei per mezzo della quale Gesù continua a nascere nei cuori dei credenti. Questo è allora possibile! Amico mio, per te e per me. Quando smetti di credere nell’impossibile, con questa dolce Madonna lo rende possibile!», ha detto fra Jozo, ricordandoci che Lei continua a dirci che ha bisogno di noi.

«Perciò, mentre celebriamo Maria, mentre ascoltiamo le parole: non temere”, mentre crediamo che l’impossibile non esiste, mentre percorriamo il sentiero spianato da milioni di persone prima di noi, mentre sappiamo che ci dice che ha bisogno di noi, sappiamo che Medjugorje oggi è la SPERANZA di un’Europa morta, speranza di una Chiesa confusa, una luce per il resto del mondo, l’inizio del nuovo, che è un luogo di ritorno a se stessi, che è un luogo di pace che perdona; perché sappiamo che qui abita la verità, qui vive il cristianesimo, qui non abbiamo paura davanti a Dio di spogliare l’uomo vecchio, copia di questo mondo, qui non abbiamo paura di essere originali come lui ci ha creati, qui crediamo nell’impossibile, qui sussurriamo le nostre preghiere più sincere.

E quindi quando tornate a casa, quando arrivate a casa, quando siete di nuovo nello stesso posto e con le stesse persone, diventate apostoli che vivono ciò che hanno sperimentato e credono ciò che dicono. Sì, è possibile. Tutto è con Lui possibile! Con Maria tutto è più facile. Ricominciamo di nuovo quando torniamo a casa»,  sono state le parole con cui fra Jozo Grbeš ha concluso la sua omelia celebrando la santa Messa nel 42o Anniversario delle apparizioni della Madonna a Medjugorje.

Dopo la santa Messa, c’è stata un’ora di adorazione di Gesù nel Santissimo Sacramento dell’altare, che è proseguita in silenzio fino alle 7 del mattino. (FOTO)